Ventitré Stati membri dell'Ue e un impegno a rafforzare la produzione di pannelli solari 'Made in Europe'. E' a margine del Consiglio Energia del 15 aprile che la Commissione europea ha promosso la firma di una "Carta europea dell'energia solare", sottoscritta da tutti gli Stati membri (fanno eccezione solo Svezia, Irlanda, Malta e Cipro) e l’industria del comparto di energia verde.
Un documento, non vincolante, che nasce come risposta alla crescente preoccupazione dell'Ue per il fatto che la maggior parte delle importazioni di moduli solari in Europa è coperta da un unico fornitore, la Cina. Una concentrazione che "crea rischi a breve termine per la resilienza della catena del valore e rischi a lungo termine per la stabilità dei prezzi dei pannelli solari a causa della dipendenza dai fornitori extraeuropei", sottolineano i firmatari. Dopo il lancio nel dicembre 2022 dell'Alleanza europea dell'industria solare fotovoltaica - con cui l'Ue si è posta l’obiettivo di 30 GW di capacità produttiva lungo la catena del valore entro il 2030 - ora i 23 governi e i rappresentanti dell'industria insistono sul fatto che “sono necessarie altre misure urgenti a breve termine per affrontare la crisi nell'industria manifatturiera europea".
Gli Stati membri e i rappresentanti dell'industria si impegnano a promuovere la "resilienza dell'offerta di prodotti solari fotovoltaici sostenibili e di alta qualità in Europa", in particolare attraverso aste o mercati di energia solare pubblica rinnovabile. La Commissione Ue dal canto suo assicura di voler facilitare l’accesso degli Stati membri ai fondi europei, in particolare per il finanziamento di progetti di produzione di pannelli solari fotovoltaici, collaborare con la Banca europea di investimento (Bei) e anche esplorare la possibilità di dar vita a un “Importante Progetto di Comune Interesse Europeo” (Ipcei) per sostenere le innovazioni nel settore. Stando ai dati di Bruxelles, finora l'Ue ha installato 56 Gigawatt di capacità solare, la fonte di energia elettrica in più rapida crescita, responsabile già dell'8% dell'elettricità generata negli Stati membri Ue.
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