Il primo a dichiarare guerra ai social e ai suoi pericoli per la salute mentale dei ragazzi era stato a gennaio il sindaco di New York, Eric Adams. Ora l'Europa ne segue le orme. Forte del Digital services act (Dsa), la Commissione europea ha avviato un'istruttoria contro TikTok Lite, lo spin-off della piattaforma social cinese che, nel giudizio Ue, è tutto tranne che leggero. Il suo controverso programma a premi - disegnato per tenere incollati gli adolescenti allo schermo ricompensandoli tramite buoni da spendere online - potrebbe essere "tossico" e, ha tuonato il commissario Thierry Breton, indurre "dipendenza". Accuse bollate come infondate dalla società, che si è affrettata a sottolineare come il sistema sia vietato "ai minori di 18 anni", decidendo tuttavia poi di sospenderlo temporaneamente.
Da mesi sul banco degli imputati a Bruxelles per deepfake, disinformazione e lacune legate alla tutela dei suoi utenti più giovani e vulnerabili, TikTok è finita sotto indagine per l'app watch-and-get-rewarded che - utilizzando un sistema di premi come buoni Amazon, carte regalo PayPal e simili - consente ai fruitori di guadagnare punti eseguendo determinate attività come guardare video, mettere 'mi piace' ai contenuti, seguirne i creatori, invitare amici a iscriversi. Un programma che le autorità Ue temono sia ad alta dipendenza e sia stato diffuso a marzo in Francia e in Spagna "senza una previa valutazione diligente dei rischi che comporta" e "senza adottare misure efficaci" di mitigazione, come invece richiesto dalle norme comunitarie. La squadra tech di Breton aveva emesso un primo avvertimento il 17 aprile, chiedendo alla piattaforma di proprietà del colosso ByteDance di fornire "maggiori dettagli" entro 24 ore. La replica però non è mai arrivata. Un silenzio davanti al quale Palazzo Berlaymont ha deciso di agire: TikTok è stata chiamata a presentare il suo report entro il 23 aprile, le argomentazioni in sua difesa entro il 24, e informazioni aggiuntive entro il 3 maggio per evitare di incappare nelle pesanti sanzioni previste nel Dsa, con multe fino al 10% del fatturato globale della società o penalità periodiche fino al 5% del giro d'affari giornalieri in caso di infrazioni, oltre ad altri rimedi - fino allo smantellamento delle attività sul suolo europeo - nel caso di "gravi, sistematiche e ripetute violazioni". Un sollecito davanti al quale TikTok ha di seguito annunciato la sospensione del suo programma a premi per "far fronte alle preoccupazioni" sollevate da Bruxelles, dicendosi "da sempre impegnata ad interagire costruttivamente con la Commissione europea e gli altri enti regolatori".
Nel ricorso contro le major dei social intentato a inizio anno dal sindaco di New York, i numeri impietosi sullo stato di salute dei giovani americani rilevavano un aumento del 57% dei suicidi, del 117% delle patologie legate all'ansia, del 40% di tristezza e sconforto. Le statistiche ufficiali Ue ancora mancano ma "lo streaming incessante di video brevi e veloci, che può sembrare divertente, espone i nostri figli al rischio di dipendenza, ansia, depressione, disturbi alimentari, capacità di attenzione ridotta. Non risparmieremo alcuno sforzo per proteggerli", ha tuonato Breton, avvertendo con toni perentori che i ragazzi europei "non sono cavie per i social media" e facendo eco alla "preoccupazione" espressa da Parigi. L'indagine di Bruxelles, ha assicurato il commissario francese, continuerà. E lo farà mentre Washington ha deciso di accelerare con l'approvazione del bando di TikTok dal mercato Usa - in cui conta 127 milioni di utenti - se non verrà ceduta entro nove mesi dalla casa madre ByteDance. "State tranquilli: non andremo da nessuna parte... I fatti e la Costituzione sono dalla nostra parte e ci aspettiamo di vincere ancora", ha rilanciato la sua sfida il ceo di TikTok, Shou Zi Chew.
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