Moderazione pubblicitaria inadeguata sfruttata per interferenze e truffe straniere; inadeguato accesso ai dati per monitorare le elezioni e non conformità per segnalare contenuti illegali. Tre gli aspetti che hanno spinto la Commissione europea a chiedere con urgenza una risposta di Meta, il fornitore di Facebook e Instagram, avviando il 30 aprile un procedimento formale per valutare se abbia violato la legge sui servizi digitali (Dsa) sulla protezione dell'integrità delle elezioni Europee.
La procedura aperta, spiega in una nota Palazzo Berlaymont, si concentrerà su tre aree. Per quanto riguarda la pubblicità ingannevole e la disinformazione, la Commissione sospetta che Meta non rispetti gli obblighi del Dsa relativi alla diffusione di pubblicità ingannevoli, campagne di disinformazione e comportamenti non autentici coordinati nell'Ue. La proliferazione di tali contenuti "può rappresentare un rischio per il discorso civico, i processi elettorali e i diritti fondamentali, nonché per la protezione dei consumatori", sostiene Bruxelles. Quanto alla visibilità dei contenuti politici la Commissione sospetta che la strategia di Meta legata all"approccio ai contenuti politici", che declassa i contenuti politici nei sistemi di raccomandazione di Instagram e Facebook, compresi i loro feed, non sia conforme agli obblighi della legge Ue. L'indagine - spiega ancora Palazzo Berlaymont - si concentrerà sulla compatibilità di tale politica con gli obblighi di trasparenza e di ricorso degli utenti, nonché con i requisiti di valutazione e mitigazione dei rischi per il discorso civico e i processi elettorali.
"Questa Commissione ha creato strumenti per proteggere i cittadini europei dalla disinformazione e dalla manipolazione mirata da parte di Paesi terzi. Se sospettiamo una violazione delle regole, agiamo. Questo vale in ogni momento, ma soprattutto in occasione di elezioni democratiche", ha spiegato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, incalzando le "grandi piattaforme digitali" ad essere "all'altezza dei loro obblighi di destinare risorse sufficienti a questo scopo e la decisione di oggi dimostra che siamo seriamente intenzionati a rispettare le regole. Proteggere le nostre democrazie è una lotta comune con i nostri Stati membri".
L'altro aspetto su cui si sofferma Bruxelles è l'indisponibilità di un efficace strumento terzo di monitoraggio in tempo reale del discorso civico in vista delle prossime elezioni del Parlamento europeo e di altre elezioni in vari Stati membri. Meta è in procinto di deprezzare "CrowdTangle", uno strumento di public insights che consente il monitoraggio delle elezioni in tempo reale da parte di ricercatori, giornalisti e società civile. anche attraverso cruscotti visivi, senza un'adeguata sostituzione. Infine la Commissione sospetta che il meccanismo che permette agli utenti di segnalare la presenza di contenuti di Meta non sia conforme agli obblighi della Dsa. L'avvio di un procedimento formale autorizza la Commissione ad adottare ulteriori misure di esecuzione, come misure provvisorie e decisioni di non conformità. La Commissione ha inoltre la facoltà di accettare gli impegni assunti da Meta per porre rimedio alle questioni sollevate nel procedimento.
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