Investimenti comuni, spinta per l’economia circolare, agenda sociale più forte e sostegno alla leadership verde. Con il Green Deal sotto attacco a fine legislatura e le europee alle porte, gli eurodeputati dei Verdi Ue Bas Eickhout (attualmente anche spitzenkandidaten del gruppo), Michael Bloss e Sara Matthieu hanno presentato il 2 maggio la loro proposta per un nuovo “Patto industriale verde”, partendo dall’idea che l’Ue debba concentrarsi sulla transizione per reindustrializzare il continente e creare posti di lavoro.
“Con il Green Deal europeo abbiamo creato una solida base per questa transizione, ma dobbiamo ancora fare di più per realizzarlo davvero”, hanno incalzato i tre nel corso di una conferenza stampa in cui hanno presentato il documento programmatico. “L’industria europea ha bisogno di sicurezza, stabilità e prevedibilità per effettuare i giusti investimenti e di sostegno nella gestione dei rischi geopolitici e dei costi ambientali”.
Il rafforzamento della politica industriale dell’Unione europea è diventato uno dei temi centrali degli ultimi mesi di legislatura europea, per dare una risposta ‘Made in Europe’ al massiccio piano da 370 miliardi di dollari di sussidi verdi varato dagli Stati Uniti, l’Inflation Reduction Act (Act), che Bruxelles teme possa svantaggiare la competitività delle imprese europee. La stessa Commissione europea lo scorso anno ha iniziato a definire i termini di una politica industriale dell'Ue rafforzata e più europea, lanciando a marzo 2023 il Piano industriale per il Green Deal per mettersi alla guida di una rivoluzione tecnologica verde. Tre i pilastri varati da Bruxelles per costruire il Piano, per ora sprovvisto di un contributo finanziario paragonabile a quello degli Usa con l'Ira: la riforma del mercato elettrico, la legge sulle materie prime critiche e la legge sulle tecnologie chiave per raggiungere lo zero netto in termini di emissioni.
Cinque i pilastri che invece fanno parte del Piano rilanciato dai Verdi, a partire dal rafforzamento del coordinamento tra gli Stati nella politica industriale europea oggi “frammentata e incoerente”. Imperativo sarà poi affrontare il nodo degli investimenti verdi con la creazione di un vero “Fondo per la trasformazione verde”, immettere sul mercato prodotti e materiali ecologici e promuovere il principio della circolarità introducendo standard e requisiti ambiziosi di ecodesign. In ultimo, il documento programmatico si sofferma su come rendere la trasformazione socialmente giusta, suggerendo di trasformare lo strumento SURE varato durante la pandemia COVID-19 in un fondo per la transizione occupazionale.
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