Nuove sanzioni, contratti di fornitura e sicurezza energetica. Questi i temi al centro del viaggio che il 6 maggio ha visto la commissaria europea per l’energia, Kadri Simson, a Kiev per incontrare l’omologo ucraino, German Galushchenko.
L'incontro a Kiev è stato l'occasione per fare il punto sulla "complicata situazione" energetica dell'Ucraina dopo i massicci bombardamenti di Mosca alle infrastrutture per le forniture. "Abbiamo già perso più di 8 GW, ma lavorando stiamo per ripristinare le strutture colpite e ne ripristineremo il più possibile", ha riferito Galushchenko.
A fine anno cesserà il contratto trilaterale sul transito del gas con la Russia attraverso l’Ucraina. Simson ha assicurato che l'Ue "si sta preparando a questo evento da due anni. Sappiamo che la Russia è un fornitore di gas inaffidabile", ha sottolineato, ricordando che la Russia ha ripetutamente manipolato i prezzi sul mercato del gas. Bruxelles ha dichiarato in più occasioni che non intende rinnovare il contratto oltre la scadenza. Slovacchia e Austria sono i principali importatori di gas russo attraverso Kiev ma anche Ungheria e l’Italia ricevono indirettamente il gas russo da questa via. Senza i flussi del gasdotto Nord Stream la rotta ucraina è al momento l’unica via di transito del gas russo verso l’Unione europea, che però due anni fa attraverso il piano RePowerEu ha assunto l'impegno politico di affrancarsi energeticamente dalla Russia di Putin.
Sul tavolo anche il nuovo pacchetto di sanzioni contro Mosca che la Commissione europea ha messo sul tavolo delle capitali questa settimana e che ora è al vaglio degli ambasciatori dei Ventisette. Il ministro di Kiev si è detto convinto che "le sanzioni dovrebbero privare la Russia dell'opportunità di essere un qualsiasi attore sui mercati mondiali ". L'ultimo pacchetto di sanzioni, il tredicesimo, è stato adottato lo scorso febbraio, a due anni dall'inizio dell'aggressione e ora con il quattordicesimo, secondo le indiscrezioni, Bruxelles sta valutando la possibilità di adottare misure contro il gas liquefatto russo, il Gnl. Petrolio e carbone fanno già parte del ventaglio di misure restrittive finora adottate, mentre la Commissione non si era mai spinta a prendere di mira il gas, di cui l'Ue è grande importatore.
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