Da una parte il mercato elettrico, dall'altro quello del gas. I ventisette Paesi membri hanno confermato il 21 maggio l'accordo politico già raggiunto con l'Eurocamera sulla riforma del mercato elettrico dell'Ue e sul pacchetto di decarbonizzazione del mercato del gas e dell'idrogeno. Durante la sessione di voto al Consiglio Ue Telecomunicazioni solo l'Ungheria si è opposta alla direttiva sul nuovo assetto del mercato elettrico e all'intero pacchetto di decarbonizzazione delle reti del gas.
Proposta dalla Commissione europea a marzo 2023 nel pieno della crisi dei prezzi dell'energia, la riforma del mercato elettrico punta a sganciare le bollette energetiche dai prezzi di mercato a breve termine e proteggere i consumatori dall'estrema volatilità dei prezzi. I consumatori potranno scegliere se stipulare contratti di energia a prezzo fisso (con durata minima di un anno) o contratti a prezzo flessibile e saranno vietati gli aumenti unilaterali di prezzo nei contratti a tempo determinato.
Sarà introdotto un divieto di interruzione della corrente per le persone colpite dalla povertà energetica. E a dichiarare che l'Unione europea si trova di fronte a una potenziale crisi dei prezzi di gas ed elettricità saranno gli Stati membri al Consiglio, sulla base di una proposta della Commissione: in caso di crisi, i prezzi dell'energia potranno essere regolamentati fino al 70% del consumo di elettricità per le piccole e medie imprese e fino all'80% per le famiglie. Attraverso contratti 'ad hoc' cosiddetti a due vie gli Stati potranno promuovere investimenti in nuovi impianti di energia elettrica rinnovabile (eolica, solare, idroelettrica senza serbatorio, geotermica) e da nucleare.
Sul fronte del mercato del gas, con il pacchetto per decarbonizzare le reti esistenti e facilitare l'accesso dell'idrogeno nel mercato e dei gas rinnovabili l'Ue renderà permanente il meccanismo di acquisti congiunti di gas, introdotto durante la crisi energetica, ma l'aggregazione della domanda rimarrà su base volontaria. Tra le altre cose il pacchetto punta a creare un nuovo modello di mercato per l'idrogeno in Europa, con una serie di regole da applicare prima e dopo il 2033 per quanto riguarda l'accesso alle infrastrutture e la creazione di una nuova entità europea indipendente che riunirà gli operatori delle reti a idrogeno, Ennoh. Entrambi i dossier saranno ora pubblicati in Gazzetta Ufficiale dell'Ue, per poi entrare in vigore venti giorni dopo.
"Con questo quadro aggiornato, le famiglie e le imprese europee beneficeranno di maggiore sicurezza, accessibilità e trasparenza sui mercati energetici europei. Questo è un bene per la transizione verso l'energia pulita e per l'economia", ha dichiarato Maroš Šefčovič, vice presidente esecutivo per l'European Green Deal. A fargli eco la commissaria europea per l'energia, Kadri Simson, secondo cui la crisi energetica innescata dalla guerra di Russia in Ucraina a febbraio 2022 "ha portato a grandi cambiamenti nel panorama energetico dell'Ue. Un tempo largamente dipendente dalle forniture russe, l'Europa si sta ora orientando verso i mercati dell'elettricità e del gas del futuro, dove non c'è spazio per il gas russo e dove le energie rinnovabili, i gas puliti e l'idrogeno hanno un ruolo centrale".
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