Nessuna intenzione di prolungare l'accordo trilaterale sul transito del gas russo attraverso l'Ucraina: Bruxelles conferma che non rinnoverà l'intesa con Mosca - in scadenza a fine anno - che nel 2023 ha pompato verso il Continente circa 14 miliardi di metri cubi di gas passando per Kiev, contribuendo ad approvvigionare anche l'Italia. Sei mesi per dare modo a Roma e tutti gli altri Paesi Ue che ancora ricevono una parte delle proprie forniture attraverso la rotta ucraina - Slovacchia, Austria e, in misura minore, l'Ungheria - dovranno trovare definitivamente un'alternativa al gas russo.
Con il pompaggio dal gasdotto russo Nord Stream sospeso, la rotta ucraina è al momento l'unica via di transito verso l'Unione europea via terra. "Ci sono tre o quattro Stati membri" che ancora ricevono il gas da lì, ha confermato il 21 maggio un portavoce dell'esecutivo europeo durante il briefing quotidiano con la stampa, assicurando il lavoro "a stretto contatto con gli Stati membri" interessati. Secondo le stime, Vienna è la capitale che ha importato più gas (circa 5 miliardi di metri cubi) attraverso l'Ucraina tra il 2022 e 2023. Nello stesso periodo, i volumi per l'Italia si aggiravano tra i 3 e 4 miliardi di metri cubi, che però rappresentavano meno del 5% delle importazioni totali.
Mentre la Slovacchia importa circa un terzo delle forniture dalla Russia (circa 2 miliardi di metri cubi), i volumi attraverso Kiev sono ridotti per l'Ungheria che importa la maggior parte del gas russo con il gasdotto TurkStream. Con il maxi piano energetico 'REPowerEu', l'Ue si è impegnata ad affrancarsi dai combustibili fossili russi al più tardi entro il 2027: le importazioni di gas russo si sono ridotte dal 45% del totale del 2021 al 24% nel 2022, fino a raggiungere quota 15% lo scorso anno. Al momento la Commissione non teme ricadute sul mercato per la scadenza del contratto trilaterale, ma è in dialogo "stretto" con i Paesi interessati per aiutarli a trovare alternative nei prossimi sette mesi. Il tema dovrebbe essere sul tavolo dei ministri dell'Energia che si riuniranno a Bruxelles il prossimo 30 maggio, per coordinarsi meglio in vista del prossimo inverno in cui anche gli stoccaggi di gas saranno essenziali per la sicurezza. In Italia le riserve di gas sono riempite al 71% della capacità, un dato che supera in percentuale la media dell'Unione europea.
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