Via libera all'unanimità dai ventisette Paesi Ue al ritiro coordinato dell'Unione europea dal controverso trattato sulla Carta dell'energia. I ministri dell’energia hanno convalidato il 30 maggio la proposta di roadmap in due pilastri messa sul tavolo dalla presidenza belga alla guida dell'Ue.
Il primo pilastro dell’intesa riguarda il ritiro coordinato dell’Unione europea e di Euratom dal trattato in blocco, mentre il secondo dà la possibilità agli Stati membri che vorranno farlo, su base volontaria, di partecipare al processo di modernizzazione del trattato votando nel corso della prossima Conferenza della Carta dell'energia, che dovrebbe tenersi entro la fine del 2024, approvando o non opponendosi all'adozione di un accordo modernizzato.
La Carta è stata firmata nel 1994 ed entrata in vigore nel 1998 per disciplinare il commercio e gli investimenti nel settore energetico ma è diventata presto una questione controversa a causa dello spazio che ancora garantisce alle fonti di energia non pulite. Diversi Paesi Ue, tra cui la Francia, Germania e Paesi Bassi, si sono ritirati in maniera unilaterale. L'Italia già non ne fa parte. Le decisioni sono già entrate in vigore, mentre il recesso effettico prenderà effetto un anno dopo il ricevimento della notifica da parte del depositario del trattato.
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