Petrolio, gas, carbone e biometano una volta immesso nella rete del gas: via libera definitivo dei Paesi Ue alla prima legge per contrastare la perdita di emissioni di metano provenienti dal settore energetico, che rappresentano circa il 19% di quelle totali. L'intesa raggiunta a novembre con l'Eurocamera è stata confermata durante il Consiglio Agricoltura del 27 maggio, con il solo voto contrario dell'Ungheria.
Una volta in vigore, le compagnie energetiche dovranno rilevare e riparare regolarmente le cosiddette fughe di metano derivate dalle loro attività. Il metano è un gas serra con una maggiore capacità di intrappolare calore rispetto alla CO2, quindi con un impatto sul surriscaldamento climatico di oltre 80 volte superiore a quello dell'anidride carbonica su un periodo di 20 anni.
L'intesa ha fissato una tabella di marcia con le tempistiche sul monitoraggio, la comunicazione e le ispezioni di potenziali fonti di emissioni di metano. Le aziende dovranno quantificare le emissioni di metano a livello di fonte per petrolio, gas e carbone e a livello di sito per petrolio e gas. Gli operatori sono tenuti a presentare ogni anno una relazione sulle loro emissioni di metano, valutata da un verificatore terzo indipendente, alle autorità nazionali competenti degli Stati membri Ue in cui si trovano i loro impianti. Per far fronte all'insufficienza di informazioni sul numero di pozzi di petrolio o di gas inattivi o di miniere di carbone inattive, le norme incaricano gli Stati membri di redigere un inventario delle attività chiuse, inattive, tappate e abbandonate nei loro territori e di monitorare le loro emissioni, oltre che mettere a punto un piano per mitigare tali emissioni il prima possibile.
La novità della legislazione è che sono soggette alla stretta anche le importazioni, dal momento che le emissioni di metano dal settore energetico arrivano principalmente dal gas e dal petrolio, di cui l'Ue è importatore. I co-legislatori hanno incaricato la Commissione di presentare un atto delegato entro 3 anni dall’entrata in vigore per fissare le classi di intensità di metano per il petrolio greggio, il gas naturale e il carbone immessi sul mercato dell’Ue a livello del produttore o dell’azienda. La proposta di regolamento è stata avanzata dalla Commissione europea a metà dicembre 2021, nel quadro di un più ampio pacchetto di decarbonizzazione del mercato del gas e dell’idrogeno (l’altra metà dell’ambizioso pacchetto sul clima ‘Fit for 55’).
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