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Via libera di Bruxelles alla vendita della rete di Tim a Kkr

Via libera di Bruxelles alla vendita della rete di Tim a Kkr

Giorgetti: 'Sbrogliata una matassa storica'

01 giugno 2024, 00:45

Redazione ANSA

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Via libera di Bruxelles alla vendita della rete di Tim a Kkr - RIPRODUZIONE RISERVATA

La vendita della rete di Tim a Kkr può andare in porto. L'Antitrust Ue, come nelle attese, ha approvato senza condizioni l'acquisizione da parte del fondo Usa di Netco, la società in cui è stata separata l'infrastruttura di rete fissa di Tim, accompagnata da 14,2 miliardi di euro di debiti e circa 20 mila dipendenti. La cessione, ha spiegato la Commissione europea, "non solleva preoccupazioni sotto il profilo della concorrenza" in quanto "non ridurrebbe significativamente" la competizione nel mercato all'ingrosso della banda larga in Italia.

Da un lato, infatti, "Kkr non avrebbe la capacità di limitare l'accesso" degli operatori "ai servizi passivi (ovvero alle infrastrutture)" di rete, dall'altro "non aumenterebbe la probabilità di un coordinamento tra Netco e Open Fiber", anche per effetto della pressione competitiva che Fastweb, dove presente, eserciterebbe sui due concorrenti. Per l'Antitrust è inoltre "probabile che" Netco e Open Fiber "continuino a competere, sia attraendo nuovi clienti che sviluppando la rete in fibra, tanto nelle aree nuove che in quelle in cui sono presenti".

La decisione è stata accolta "con grande soddisfazione" dal ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, secondo cui è stata "sbrogliata una matassa storica". "E' un successo della strategia italiana e ora andiamo verso un closing a breve. E' stata premiata la decisione del governo di partecipare all'operazione", investendo in Netco a fianco degli americani e sostenendo lo scorporo della rete attraverso Cdp, azionista di Tim. Del via libera "prende atto con favore" anche Tim che può "confermare" il perfezionamento della vendita "nelle tempistiche previste": forse già a fine giugno, al più tardi a luglio.

La prova di quanto sia vitale per Tim l'operazione - che valuta la rete 18,8 miliardi con il debito, cifra che sale salire a 22 miliardi con gli earn-out - è arrivata dalla Borsa, dove in corso di seduta il gruppo guidato da Pietro Labriola è arrivato a perdere fino al 9,2% a dispetto di una trimestrale che non ha riservato sorprese negative. Il via libera Ue è bastato a riportare il sereno, chiudendo una seduta schizofrenica, con scambi quasi quadrupli rispetto alla media dell'ultimo mese: in un quarto d'ora Tim è passata da -5% a +1,5%, chiudendo a 0,25 euro ad azione. Grazie alla vendita della rete l'ex monopolista si trasformerà in una società dei servizi, focalizzata sul segmento consumer e su quello enterprise, a cui si aggiungono le attività in Brasile, con una situazione debitoria normalizzata e l'obiettivo di un debito a fine anno di 7,5 miliardi, pari a due volte l'ebitda. Una fotografia della nuova Tim è emersa dai conti del trimestre, che hanno registrato - per quanto riguarda il perimetro della ServCo - ricavi in crescita del 2,8% a 3,5 miliardi e un ebitda salito dell'11,6% a 1 miliardo.

L'Antitrust Ue non si è invece espressa sul 'master service agreement' che disciplinerà i rapporti tra Tim e Kkr dopo la cessione della rete, in quanto "non è parte integrale della transazione". Tuttavia, ha ricordato, "resta soggetto a revisione, come pure a monitoraggio, sotto le regole antitrust Ue o italiane". 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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