Combattere la triplice crisi del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità e dell’inquinamento attraverso un’agenda politica comune e "in modo socialmente ed economicamente giusto". A chiederlo le regioni e le città dell’Ue in un parere adottato durante la sessione plenaria del Comitato europeo delle Regioni - che si è svolta a Bruxelles dal 19 al 20 giugno - sulle priorità dei territori in vista della prossima Cop29, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si terrà a Baku, in Azerbaigian, dall’11 al 22 novembre.
I leader locali e regionali temono che il mondo non sia sulla buona strada per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, che rischi di superare l’obiettivo di 1,5°C dell’Accordo di Parigi e che la natura stia diminuendo a livello globale a ritmi senza precedenti nella storia umana. Da qui la richiesta di un 'Green Deal planetario' che faccia parte del mandato negoziale dell’Ue in vista della prossima Cop29, il più importante appuntamento internazionale in materia di clima.
Nel campo della politica climatica ed energetica, i territori dell'Ue chiedono l’eliminazione graduale di tutti i combustibili fossili, senza imporre costi sproporzionatamente elevati alle città e alle regioni dipendenti dai combustibili fossili, e chiede di aumentare gli investimenti nelle tecnologie verdi e nelle fonti energetiche rinnovabili ed efficienza energetica. I leader locali e regionali sottolineano che la conferenza sul clima di quest’anno dovrebbe tradursi in "un nuovo e ambizioso obiettivo collettivo" quantificato sui finanziamenti per il clima, coprendo la necessità fondamentale di finanziamenti diretti ai governi subnazionali e di finanziamenti internazionali per il clima per mitigazione, adattamento, perdita e danno. Nel mandato negoziale che porterà alla Cop, l'Ue dovrebbe riconoscere anche la leadership delle città e delle regioni nell’accelerare e ampliare le azioni di mitigazione e adattamento climatico.
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