Antitrust Ue avanti tutta contro le 'Big Tech'. Dopo aver annunciato che l'Apple Store della Mela viola le nuove regole sui mercati digitali, l'autorità europea ha accusato il 25 giugno anche Microsoft di aver violato le regole concorrenziali con la celebre app usata per le videoconferenze Teams.
A detta della Commissione Ue, il colosso Usa del software avrebbe avuto un vantaggio dalla propria posizione dominante, limitando potenzialmente la concorrenza e difendendo la propria posizione di mercato almeno a partire dall'aprile del 2019. L'indagine è stata avviata a luglio 2023 e ora Bruxelles ha comunicato al gruppo i risultati preliminari. Se confermato, sarebbe la prima accusa antitrust per il gruppo di Bill Gates in oltre un decennio, dopo cioè gli ultimi sviluppi nella contrapposizione su Windows, e ormai a vent'anni dall'inizio di una storia scritta a Bruxelles a suon di milioni di dollari, a partire da quel celebre dell'allora commissario alla Concorrenza Mario Monti.
Proseguono quindi le riflessioni in Ue sull'investimento del gruppo in OpenAi. "Siamo preoccupati che Microsoft possa dare al proprio prodotto di comunicazione Teams un vantaggio indebito rispetto ai concorrenti, legandolo alla sua popolare suite di produttività per le aziende", ha affermato la vicepresidente della Commissione Ue responsabile per la concorrenza, Margrethe Vestager. Già ad aprile Microsoft aveva introdotto alcune modifiche nella distribuzione di Teams, iniziando ad offrire senza l'applicativo per le conferenze online le suite Office 365 e Microsoft 365, noti pacchetti che includono Word ed Excel, ma anche Powerpoint o Outlook. La risposta preliminare arrivata ora dall'Antitrust Ue è che si tratta di cambiamenti non sufficienti e che servono altre modifiche per ripristinare la concorrenza.
Il timore Ue è che nell'offrire alle aziende servizi on-demand ('Software as a service'), grazie al cloud computing, collegando anche Teams, Microsoft abbia appunto limitato la concorrenza con un problema che potrebbe essere stato esacerbato anche dalle limitazioni di interoperabilità tra i concorrenti di Teams e gli altri software Microsoft. Se accertata una violazione delle regole Antitrust Ue può costare al gruppo Usa una multa nell'ordine del 10% dei ricavi globali annuali. "Dopo aver separato Teams e intrapreso i primi passi verso l'interoperabilità, apprezziamo la chiarezza aggiuntiva fornita oggi e lavoreremo per trovare soluzioni per affrontare le rimanenti preoccupazioni della Commissione", ha dichiarato per il gruppo di Redmond Brad Smith, vicepresidente di Microsoft Corporation.
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