Potenziare la difesa europea, ma anche raggiungere la neutralità climatica entro metà secolo rafforzando la competitività e aumentando la capacità produttiva dell'Europa per le tecnologie pulite. Al vertice Ue del 27 e 28 giugno i capi di stato e governo hanno raggiunto un accordo sui nomi che occuperanno i vertici delle istituzioni di Bruxelles, ma hanno anche tracciato la rotta su quali saranno le priorità politiche di azione dei prossimi cinque anni.
Il Green Deal e l’impegno per la neutralità climatica entrano a pieno titolo nell’agenda strategica 2024-2029, ma - dopo le critiche che nei mesi scorsi hanno investito l'esecutivo europeo sulla transizione troppo veloce - i leader dei 27 Stati membri Ue pongono l'accento soprattutto sulla competitività che deve accompagnare la decarbonizzazione. "Europa forte e sicura", "Europa prospera e competitiva", "Europa libera e democratica" sono i tre pilastri attraverso cui si declinano le linee politiche programmatiche.
"Rafforzeremo la nostra competitività e diventeremo il primo continente neutrale dal punto di vista climatico, realizzando con successo le transizioni climatiche e digitali, senza lasciare indietro nessuno", puntualizzano i leader nelle otto pagine di documento. Della necessità di dare più spazio alla dimensione industriale della transizione verde si è iniziato a discutere a Bruxelles alla fine del 2022, in una Europa stretta tra i prezzi di inflazione ed energia e la necessità di rispondere al massiccio piano da 370 miliardi di dollari di sussidi verdi varato dagli Stati Uniti, l’Inflation Reduction Act (Act), che Bruxelles teme possa svantaggiare la competitività delle imprese europee. Anche per questo, nell'ultimo anno e mezzo di legislatura la Commissione europea si è lanciata in una riflessione che ha avviato il Patto verde per l’Europa in una ‘nuova fase’ per dialogare anche con tutti i settori dell’industria attraverso questa transizione.
"Nel nostro percorso verso la neutralità climatica entro il 2050, saremo pragmatici e sfrutteremo il potenziale delle transizioni verdi e digitali per creare i mercati, le industrie e i posti di lavoro di alta qualità del futuro", si legge nell'agenda strategica, in cui i leader Ue si impegnano a fornire "un quadro stabile e prevedibile e creeremo un ambiente più favorevole all'aumento della capacità produttiva europea di tecnologie e prodotti a zero emissioni. Investiremo in ampie infrastrutture transfrontaliere per l'energia, l'acqua, i trasporti e le comunicazioni", assicurano. Ma l'obiettivo è anche quello di perseguire "una transizione climatica giusta ed equa, con l'obiettivo di rimanere competitivi a livello globale e aumentare la nostra sovranità energetica". In ultimo, sempre nel capitolo dedicato a una Europa 'competitiva', i governi si impegnano sul tema della circolarità. "Svilupperemo un'economia più circolare ed efficiente sotto il profilo delle risorse, portando avanti lo sviluppo industriale delle tecnologie pulite, sfruttando appieno i benefici della bioeconomia e adottando una mobilità pulita e intelligente con un'adeguata infrastruttura di rete". Convinti che questo "aumenterà il reddito reale e il potere d'acquisto, migliorando così il tenore di vita di tutti i cittadini dell'Ue".
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