Il modello pubblicitario "pay or consent" - per pagare ed evitare pubblicità o non pagare e consentire l'uso dei propri dati - applicato da Meta "non è conforme" alle regole del Digital Markets Act (Dma). La Commissione europea ha messo in guardia il primo luglio Meta sul fatto che questa scelta binaria "costringe gli utenti ad acconsentire alla combinazione dei loro dati personali e non loro fornisce una versione meno personalizzata ma equivalente dei social network di Meta", si legge in una nota.
Meta ha ora la possibilità di difendersi esaminando i documenti del fascicolo e la Commissione Ue concluderà l'indagine entro 12 mesi dall'avvio del procedimento lo scorso 25 marzo. Accuse subito respinte al mittente dal colosso statunitense che comprende Facebook e Instagram e i servizi di messaggistica istantanea WhatsApp e Messenger, secondo cui il proprio "modello di abbonamento senza pubblicità è in linea con le direttive della più alta corte europea ed è conforme al DMA", ha fatto sapere un portavoce. Assicurando di essere "aperti a un dialogo costruttivo con la Commissione Europea per portare a termine questa indagine".
Bruxelles ricorda in una nota che le regole dell'Ue sui servizi digitali prevedendo che le grandi piattaforme individuate come gatekeeper debbano chiedere il consenso degli utenti per combinare i loro dati personali tra i servizi della piattaforma principale designata e altri servizi: se un utente rifiuta tale consenso, deve avere accesso a "un'alternativa meno personalizzata ma equivalente", ha precisato la Commissione. I gatekeeper non possono dunque subordinare l'utilizzo del servizio o di alcune funzionalità al consenso degli utenti.
In risposta alle modifiche normative nell'Ue, Meta ha introdotto nel novembre 2023 un'offerta binaria "paga o acconsenti", in base alla quale gli utenti Ue di Facebook e Instagram devono scegliere tra: l'abbonamento a un canone mensile o l'accesso gratuito a una versione di questo social network con annunci pubblicitari personalizzati. La Commissione ritiene, in via preliminare, che il modello pubblicitario "pay or consent" di Meta "non sia conforme al DMA, in quanto non soddisfa i requisiti necessari di cui all'articolo 5, paragrafo 2". Per garantire la conformità con il Dma, gli utenti che non acconsentono "dovrebbero comunque avere accesso a un servizio equivalente che utilizzi meno i loro dati personali, in questo caso per la personalizzazione della pubblicità".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA