Missione compiuta, con largo anticipo sulla tabella di marcia. L’Unione europea ha raggiunto l’obiettivo di riempire gli impianti di stoccaggio del gas al 90% della loro capacità il 21 agosto, con dieci settimane di anticipo rispetto alla scadenza del primo novembre.
Lo ha comunicato la Commissione europea citando in una nota i dati del Gas Infrastructure Europe, secondo cui al 19 agosto i livelli di stoccaggio del gas hanno raggiunto 1.025 TWh ovvero il 90,02% della capacità di stoccaggio (o poco meno di 92 miliardi di metri cubi di gas naturale).
Il target del 90% è stato introdotto nel 2022 ed è obbligatorio come parte della risposta dell’Ue alla crisi di approvvigionamento del gas trainata dalla guerra di Russia in Ucraina. La Commissione europea “continuerà a monitorare la situazione, in modo che i livelli di stoccaggio del gas rimangano sufficientemente elevati nei prossimi mesi e in modo che manteniamo anche la nostra attenzione sul miglioramento dell'efficienza energetica e sull'aumento del lancio di energia rinnovabile”, ha assicurato la commissaria responsabile per l’Energia, Kadri Simson, incalzando i governi a continuare a sostenere Kiev.
Lo stoccaggio di gas in Italia ha raggiunto il 91,1%, al di sopra cioè della soglia obiettivo del 90% superata a livello Ue con una quota del 90,01%. Tra gli altri Paesi Ue si trovano ampiamente sopra la soglia del 90% la Spagna (100,1%) e Portogallo (97,5%), e poi Svezia, Polonia, Belgio, Slovacchia, Repubblica ceca e Romania. Indietro Lettonia (69,2%), Croazia, Bulgaria e Francia (quest'ultima all'86,2%).
Dai dati dell'associazione europea delle strutture di stoccaggio Gie emerge anche che l'Ucraina ha riempito i propri depositi di scorte di gas per appena il 22,1%. Con il piano Repower Eu, l'Ue ha inoltre adottato ulteriori misure per ridurre la propria dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili russi. Oltre a cercare di accelerare l'implementazione di misure di energia rinnovabile e di efficienza energetica/risparmio energetico. Ciò ha portato a uno spostamento significativo verso il gas naturale liquefatto, di cui gli Stati Uniti sono il principale fornitore dell'Ue, mentre la Norvegia è diventata il principale fornitore dell'Ue di gas tramite gasdotto.
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