L'Unione europea ha firmato la convenzione quadro sull'intelligenza artificiale e i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto elaborata in seno al Consiglio d'Europa, in una cerimonia tenutasi a Vilnius dove i ministri della giustizia dei paesi membri dell'organizzazione sono riuniti per discutere su come garantire che i responsabili dei reati internazionali commessi in Ucraina siano tradotti davanti alla giustizia.
Oltre a Bruxelles a firmare la convenzione adottata dal Comitato dei Ministri del CoE il 17 maggio scorso anche Stati Uniti e Regno Unito, insieme ad Andorra, Georgia, Islanda, Moldova, Norvegia, San Marino e Israele. A firmare per conto dell'Unione europea la vicepresidente responsabile per i valori e la trasparenza, Vera Jourova, che ha ricordato come "l'intelligenza artificiale è piena di promesse, hanno già iniziato a produrre benefici significativi in molteplici ambiti, salute, agricoltura, educazione, energia, trasporto. Questo è anche vero per uno dei pilastri del nostro sistema democratico, la giustizia".
"La legge europea sull'IA sta diventando globale", ha commentato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un tweet. "In linea con il nostro AI Act, (il trattato) fornisce un approccio comune per un'IA affidabile, innovativa e compatibile con i valori democratici. L'Ue - aggiunge - continuerà a sostenere l'innovazione al servizio delle persone". La convenzione fornisce un quadro giuridico che copre l'intero ciclo di vita dei sistemi d'intelligenza artificiale e "promuove il progresso e l'innovazione dell'intelligenza artificiale, gestendo al contempo i rischi che essa può comportare per i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto".
Il trattato copre l'uso dei sistemi di Ia da parte delle autorità pubbliche e dei privati. Gli Stati che ratificheranno il testo non sono tenuti ad applicare le disposizioni che contiene alle attività connesse alla protezione dei loro interessi di sicurezza nazionale, ma devono garantire che tali attività rispettino il diritto internazionale e le istituzioni e i processi democratici. Inoltre la convenzione non si applica alle questioni di difesa nazionale né alle attività di ricerca e sviluppo, tranne nei casi in cui la sperimentazione di sistemi di intelligenza artificiale possa potenzialmente interferire con i diritti umani, la democrazia o lo stato di diritto. "Dobbiamo fare in modo che l'ascesa dell'Ia sostenga i nostri standard, anziché indebolirli e questa convenzione è stata concepita per garantire proprio questo", ha affermato la segretaria generale del Consiglio d'Europa, Marija Pejcinovic Buric.
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