Continuità con la strada intrapresa sul Green Deal, ma nel segno di una nuova competitività industriale e attenzione al tessuto sociale. E’ questo il segnale che Ursula von der Leyen sembra voler mandare sciogliendo la riserva sulle deleghe 'green' che formeranno la prossima Commissione europea 2024-2029. Sarà la spagnola socialista Teresa Ribera - diventata celebre a Bruxelles per la gestione della crisi energetica quando era Madrid a guidare le redini del Consiglio Ue - la vicepresidente esecutiva a capo di una transizione pulita, giusta e competitiva e responsabile della politica di concorrenza.
“Guiderà il lavoro per garantire che l'Europa rimanga in linea con gli obiettivi fissati nel Green Deal europeo”, ha assicurato la leader tedesca presentando questa settimana a Strasburgo la sua squadra di governo, sottolineando che "decarbonizzazione e industrializzazione della nostra economia" andranno di pari passo. Ribera avrà in mano le sorti del Patto industriale verde, il piano che nelle linee programmatiche indicate dalla presidente della Commissione Ue a luglio dovrebbe essere presentato nei primi cento giorni del nuovo mandato per accompagnare la transizione verde del comparto industriale. Per finanziarlo, la socialista spagnola dovrà guidare i negoziati per lanciare un Fondo europeo per la competitività nel quadro della prossima proposta di bilancio e per realizzarlo si farà invece promotrice di una legge su un "acceleratore della decarbonizzazione industriale".
Oltre alla vicepresidente esecutiva Teresa Ribera, che guiderà l'intero Green Deal Ue, le deleghe 'verdi' della prossima Commissione europea saranno tre: l'olandese Wopke Hoekstra è confermato commissario per il Clima, la svedese Jessika Roswall sarà responsabile per l'Ambiente e la Resilienza idrica, mentre il portafoglio propriamente energetico andrà al danese Dan Jorgensen.
Sul fronte climatico, a far da bussola al lavoro dell’olandese Hoekstra - già avviato nella legislatura attuale - dovrà essere l'iscrizione del target di riduzione delle emissioni del 90% entro il 2040 nella Legge europea sul clima, su cui una proposta legislativa è attesa presumibilmente insieme al Piano industriale verde, in modo che siano complementari. Tra i compiti per il commissario designato danese all'energia, von der Leyen ha inserito un piano d'azione per prezzi energetici accessibili per contribuire a ridurre i prezzi per le famiglie e le imprese, una iniziativa per incentivare la diffusione delle energie rinnovabili e dello stoccaggio dell'energia e un piano d'azione per l'elettrificazione, per garantire che la transizione industriale dell'Europa verso il net zero sia alimentata da un sistema energetico con un'elevata efficienza energetica. Tra i compiti del danese ci sarà anche la realizzazione di una strategia d'investimento dedicata all'energia pulita per l'Europa.
Non è un caso che il portafoglio ‘energetico’ di Jorgensen sia combinato con il ruolo - per la prima volta in un esecutivo europeo - di commissario europeo per l'edilizia abitativa, visto il ruolo chiave degli edifici nella decarbonizzazione dell'economia e la difficoltà ad abbattere i consumi delle case. Il commissario sarà il responsabile di un piano europeo per gli alloggi a prezzi accessibili e di una strategia europea per l'edilizia abitativa per sostenere l'offerta di alloggi. Alla conservatrice svedese Roswall il compito di contribuire a preservare l'ambiente e a mettere la natura in bilancio. "Contribuirà a sviluppare un'economia più circolare e più competitiva. E guiderà il lavoro sulla resilienza idrica, che è una grande priorità per i prossimi anni", ha spiegato la leader tedesca.
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