Sono oltre cento le imprese sono le prime firmatarie del patto Ue sull'intelligenza artificiale. Lo ha annunciato la Commissione europea in una nota il 25 settembre, precisando che tra i firmatari figurano le multinazionali e le piccole e medie imprese (pmi) europee di diversi settori, tra cui l'informatica, le telecomunicazioni, l'assistenza sanitaria, le banche, l'industria automobilistica e l'aeronautica.
Il patto sostiene gli impegni volontari dell'industria di iniziare ad applicare i principi della legge europea sull'Ia, l'AI Act, prima della sua entrata in vigore e rafforza l'impegno tra l'Ufficio dell'Ue per l'Ia e tutti i portatori di interessi pertinenti, compresi l'industria, la società civile e il mondo accademico. Gli impegni volontari del patto dell'Ue per l'Ia invitano le imprese partecipanti ad impegnarsi per almeno tre azioni fondamentali: la strategia di governance dell'Ia per promuovere l'adozione dell'Ia nell'organizzazione e adoperarsi per la futura conformità alla legge sull'Ia; la mappatura dei sistemi di IA ad alto rischio; la promozione dell'alfabetizzazione e della consapevolezza in materia di Ia tra il personale, garantendo uno sviluppo etico e responsabile dell'Ia.
Oltre a questi impegni fondamentali, più della metà dei firmatari si è impegnata ad assumere ulteriori impegni, tra cui la garanzia della sorveglianza umana, l'attenuazione dei rischi e l'etichettatura trasparente di alcuni tipi di contenuti generati dall'Ia, come i deepfake . L'intera legge sull'Ia sarà pienamente applicabile nell'agosto 2026, a due anni dalla sua entrata in vigore, con alcune eccezioni: i divieti scatteranno dopo sei mesi, le norme di governance e gli obblighi per i modelli di Ia per finalità generali diventeranno applicabili dopo 12 mesi e le norme per i sistemi di Ia integrati nei prodotti regolamentati si applicheranno dopo 36 mesi.
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