Tre quarti dell’elettricità generata nell'Unione europea quest’anno proveniva da energia pulita, ma mentre il settore energetico continua a guidare la decarbonizzazione, l’economia europea non si sta elettrizzando abbastanza velocemente. A lanciare il monito il Power Barometer 2024 pubblicato il 3 ottobre da Eurelectric, l'associazione che rappresenta gli interessi dell'industria elettrica europea.
Nel 2023, stando alle stime, il settore elettrico dell'Ue avrebbe ridotto le proprie emissioni del 50% rispetto ai livelli registrati nel 2009, segnando la "più grande riduzione mai ottenuta dal settore". Tuttavia, il tasso di elettrificazione è rimasto fermo al 23% negli ultimi dieci anni, quando entro il 2040 dovrebbe coprire la metà del consumo finale di energia dell’Ue, mentre la Cina ha aumentato il suo tasso di 7 punti percentuali dal 2015, raggiungendo il 28,21% nel 2021.
In una nota, Eurelectric ricorda che un terzo dell'energia consumata dalle industrie europee è fornita dall’elettricità, ma solo il 4% del riscaldamento usato per i processi industriali ad alte emissioni è elettrificato. Anche l'elettrificazione degli edifici è in difficoltà, segnata da un calo del 5% nella vendita di pompe di calore nel 2023. Al contrario, i veicoli elettrici sono aumentati fino a un totale di 9 milioni di unità nel 2024, ma rimangono lontani dai target europei di 30-44 milioni di unità entro il 2030. Per il segretario generale di Eurelectric, Kristian Ruby, il "settore industriale ha un enorme potenziale per elettrificare ulteriormente le proprie operazioni grazie alle tecnologie al momento disponibili", citando caldaie elettriche, forni ad arco, pompe di calore, riscaldamento a induzione e torce al plasma come esempi di tecnologie per la produzione di beni ad alta intensità energetica come l'acciaio e l'alluminio.
Oltre alla mancanza di domanda di energia, un'altra fonte di preoccupazione per il settore è l'aumento della volatilità dei prezzi: "dall’inizio dell’anno ad agosto - spiega l'associazione - l'Europa ha registrato 1.031 ore in cui i prezzi dell'elettricità sono scesi sotto zero in almeno una zona di offerta dell'Ue, soprattutto durante i picchi di produzione del solare". Prezzi negativi possono incentivare maggiori capacità di stoccaggio e flessibilità per stabilizzare la volatilità dei prezzi. Tuttavia, conclude il report, un aumento della domanda di elettricità rimane cruciale per risolvere questo problema.
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