Giù le importazioni, su le esportazioni. Lo scorso anno l'Unione europea ha importato prodotti high-tech per un valore di 478 miliardi di euro, in leggero calo rispetto al 2022 (-1%). Allo stesso tempo, le esportazioni hanno raggiunto i 461 miliardi di euro (+3% rispetto al 2022). Queste le ultime cifre snocciolate da Eurostat, l'ufficio statistico dell'Ue, che il 4 ottobre ha pubblicato i dati sul commercio di prodotti di alta tecnologia.
Nel 2023, oltre la metà delle importazioni di alta tecnologia proveniva dalla Cina (32%; 155 miliardi di euro) e dagli Stati Uniti (23%; 108 miliardi di euro), con altri partner importanti quali Svizzera (7%; 31 miliardi di euro), Taiwan (6%; 28 miliardi di euro) e Regno Unito e Vietnam (ciascuno con il 4%; rispettivamente 20 e 19 miliardi di euro). Secondo l'ufficio statistico dell'Ue, elettronica e telecomunicazioni hanno rappresentato la quota maggiore delle importazioni di alta tecnologia da paesi extra-Ue (39%), per le quali la Cina è stata il partner principale. Computer e macchine per ufficio, nonché prodotti farmaceutici, hanno entrambi rappresentato il 15% delle importazioni di alta tecnologia, la maggior parte delle quali proveniva rispettivamente da Cina e Stati Uniti.
Guardando alle esportazioni, gli Stati Uniti sono stati il principale partner commerciale (28%; 128 miliardi di euro) per le esportazioni di alta tecnologia verso i Paesi extra-Ue. Segue la Cina (11%; 49 miliardi di euro), davanti al Regno Unito (10%; 44 miliardi di euro), alla Svizzera (6%; 28 miliardi di euro), al Giappone e alla Turchia (ciascuno al 3%; 15 miliardi di euro e 14 miliardi di euro, rispettivamente). Eurostat osserva ancora che la farmacia ha rappresentato la quota maggiore (30%) delle esportazioni totali di alta tecnologia verso i paesi extra-Ue, con gli Stati Uniti come partner principale. Seguono l'elettronica-telecomunicazioni (20%) e l'aerospaziale (18%), con Cina e Stati Uniti come partner principali in questi settori.
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