Il mercato dell'auto europeo archivierà il 2024 con una crescita lieve rispetto al 2023, pari allo 0,8%, ma il numero delle nuove immatricolazioni, poco più di 10,6 milioni, è ancora inferiore del 18,4% rispetto al 2019. Per le vendite di veicoli elettrici la previsione è di un calo del 5,9% rispetto al 2023 e la quota di mercato dovrebbe fermarsi al 13,6%. Le previsioni - i dati ufficiali delle vendite dell'anno si conosceranno martedì prossimo - preoccupano i costruttori europei che tornano a chiedere un sostegno per affrontare la transizione. Secondo gli analisti del settore anche nel 2025 è prevista solo "una modesta crescita".
"Serve un quadro realistico per la decarbonizzazione del nostro settore, che sia più attento al mercato e non solo guidato dalle sanzioni", afferma Ola Kallenius, ceo di Mercedes-Benz e neo-presidente dell'Acea nella sua prima 'uscita pubblica' da quando è stato nominato a capo dell'associazione. L'obiettivo di "decarbonizzazione" al 2035 "è strategico per l'industria automobilistica. Non è assolutamente da mettere in discussione. Pensiamo però che sia legittimo avere una discussione ad esempio su come sviluppare i fattori che aiutano" il percorso "come le infrastrutture di ricarica e un" quadro "di incentivi che sia diffuso in modo armonizzato in tutta l'Unione Europea", ha puntualizzato parlando ai cronisti a margine del Brussels Motor Show.
In termini di transizione "negli ultimi cinque anni, siamo passati praticamente da zero al 13% e ora abbiamo dieci anni per fare il restante 87%. Anni in cui" l'Unione europea dovrebbe "costruire un copertura completa di infrastrutture di ricarica in tutti i 27 Paesi europei". Quanto agli incentivi è fondamentale "evitare livelli diversi tra Stati membri e creare un percorso a lungo termine basato il più possibile sulla prevedibilità", perché "una lezione imparata è che se si hanno incentivi imprevedibili, che vanno su e giù come le montagne russe, si crea incertezza nel mercato", ha puntualizzato.
In una lettera indirizzata ai leader dell'Ue e ai vertici delle istituzioni comunitarie, Kallenius, fresco di nomina, ha delineato le tre priorità del comparto automotive per garantire la competitività e guidare la transizione: un percorso realistico per la decarbonizzazione dell'automotive, che sia guidato dal mercato e non dalle sanzioni; un quadro normativo che rafforzi la competitività delle industrie europee e un nuovo approccio per creare relazioni commerciali mondiali e reciprocamente vantaggiose. Tre i pilastri per aiutare l'industria ad affrontare le "sfide senza precedenti" che si trova davanti "dovute alla concorrenza globale, alle tensioni geopolitiche e a una trasformazione più complessa del previsto verso la mobilità" a emissioni zero. Per renderla possibile "il Green Deal europeo deve essere sottoposto a un esame di realtà e a un riallineamento, per renderlo meno rigido e più flessibile e per trasformare la decarbonizzazione dell'industria automobilistica in un'opportunità di sviluppo", si legge nella lettera, in cui il ceo conferma l'impegno dell'industria dell'auto a dodici stelle alla neutralità climatica dell'Ue per il 2050, nonché il passaggio a trasporti e mobilità a emissioni zero, target oggi fissato al 2035.
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