Alla scadenza del 17 gennaio nessuno Stato membro dell’Ue aveva recepito nel diritto interno la nuova direttiva sulla progettazione del mercato dell’elettricità, parte della più ampia riforma del mercato elettrico dell’Ue. Lo si apprende a Bruxelles dove il 17 gennaio è scaduto il termine legale per il recepimento delle norme.
La proposta di revisione è stata avanzata dalla Commissione europea a marzo 2023, nel pieno della crisi dei prezzi dell'energia per rendere le bollette energetiche più indipendenti dai prezzi di mercato a breve termine e proteggere i consumatori dall'estrema volatilità dei prezzi. Le norme sono in vigore dallo scorso 16 luglio. Il mancato recepimento da parte delle capitali potrebbe comportare l’apertura da parte dell’Ue di una procedura di infrazione contro il Paese.
In un parere pubblicato a gennaio, il Comitato economico e sociale europeo (Cese) sostiene una revisione del mercato dell'elettricità sul modello combinato di misure statali e meccanismi di mercato: regolamentazione governativa quando necessario e imprenditoria privata quando possibile. Fondamentale dare priorità alla sicurezza dell'approvvigionamento, prezzi stabili e accessibili e il diritto all'energia per proteggere i gruppi vulnerabili, si legge nel documento a prima firma di Jan Dirx e Thomas Kattnig.
Per mantenere l'energia a prezzi accessibili, per il Cese è importante considerare altre opzioni chiave per bilanciare domanda e offerta, come la condivisione dell'energia e il commercio peer-to-peer. Questi hanno il vantaggio di indurre le comunità energetiche come le cooperative e i singoli prosumer a svolgere un ruolo attivo nell'energia transizione. Il messaggio che viene ribadito è che è necessario incoraggiare la produzione di energia elettrica su piccola scala per mantenere i prezzi dell’elettricità accessibili ai consumatori e aumentare le opzioni di flessibilità della rete.
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