"Ciò che minaccia davvero la
democrazia sono le nostre coscienze dormienti, l'atrofia del
sentire. L'Occidente, e in particolare l'America, ha preso la
democrazia troppo alla leggera, l'ha data per scontata,
dimenticando quante persone hanno dato la vita per creare uno
stato democratico". Lo ha detto a Pordenonelegge Azar Nafisi,
ospite del festival letterario per la consegna del premio di
Crédit Agricole "La storia in un romanzo".
"Come diceva Primo Levi, i mostri esistono e sono pericolosi,
ma sono pochi. Chi davvero fa paura sono le persone ordinarie
che si comportano come i mostri impongono loro, senza fare
domande", ha aggiunto. "In America molte persone non vogliono
parlare di certi temi perché li disturbano, li fanno sentire a
disagio, li fanno sentire scomodi, ma la vita è scomoda e
disturbante. La società oggi è diventata troppo comoda: e quando
sei troppo comodo, è più facile che le cose brutte accadano
incontrastate".
La scrittrice ha espresso anche il proprio punto di vista
sulla situazione palestinese. "Credo che palestinesi e
israeliani siano guidati da leader corrotti e criminali, e che
continuare la guerra sia negli interessi di Hamas e di
Netanyahu. A loro non importa che stiano morendo migliaia di
persone", ha affermato Nafisi. "Entrambi i leader sono velenosi
per i loro popoli, ecco perché migliaia di israeliani scendono
in strada per chiedere la fine della guerra. Non dovremmo
identificare il governo israeliano con il popolo, così come non
dovremmo associare i palestinesi con i terroristi. Dovremmo
celebrarli, non condannarli. Sono favorevole a una soluzione con
due stati: una Palestina libera con un governo che conceda
libertà e dignità ai propri cittadini".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA