"Ho origini ucraine, ma sono
cresciuta in Russia e parlo il russo. Con questo romanzo ho
voluto fare un collegamento tra la seconda guerra mondiale e
quella odierna in Ucraina, perché sono collegate e perché Putin
usa il secondo conflitto mondiale come elemento di propaganda".
Lo ha detto Sasha Vasilyuk a pordenonlegge, prima tappa italiana
di presentazione del suo libro di esordio Il vento è un
impostore (Garzanti).
"Vivo in America, leggo come viene narrata la Russia negli
Stati Uniti e non mi piace il modo in cui lo fanno - ha aggiunto
-. È per questo che ho deciso di raccontare la vita di una
famiglia normale, che prende spunto dalla vita di mio nonno e da
un segreto tenuto nascosto per decenni. Ma non è solo la storia
di mio nonno, è quella di molti russi, che non hanno più voluto
parlare della guerra, della carestia, dell'Ucraina e delle
repressioni di Stalin. Quando però la storia non viene scritta
dalle persone vere, che l'hanno vista e vissuta in prima
persona, ma dallo Stato, quello che ne risulta è molto diverso".
"So che il mio libro non potrà essere mai pubblicato in
Russia e non vi potrò mai fare ritorno finché Putin sarà al
potere - ha concluso -. Vorrei che questa guerra finisse, ma se
anche dovesse cessare a livello militare, avrà un'eco molto
lunga. Ci vorranno generazioni perché gli ucraini possano
perdonare i russi".
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