"Sono nato in un posto un po'
maledetto: Erto significa ripido, pericoloso, scosceso. Uno che
nasce li o prende l'equilibrio per stare in piedi o rotola giù.
O ami il tuo paese in maniera quasi autolesionistica, o non c'è
modo di stare tra quelle terre". Parola di Mauro Corona, a
Pordenonelegge per presentare "Lunario sentimentale"
(Mondadori). "A gennaio si portava il letame sulla neve, in
ottobre si raccoglievano le foglie. I mesi si chiamavano a
seconda dei lavori che imponevano".
Per Corona, la scrittura è l'unica arte con cui davvero
riesce ad evadere le paure. "Quando scalo non riesco a
dimenticare le mie paure e insicurezze. Sono un uomo molto
pauroso, altrimenti non sarei andato a scalare pareti verticali.
Scolpendo nemmeno riesco a togliermi i miei incubi, e ne ho
parecchi, uno dei quali è stato anche l'alcol, che ti crea sensi
di colpa. Scrivere, invece, mi permette di dimenticare. Esco
fuori dal mondo, qualcuno mi racconta una storia e io la
ascolto".
Corona ha anche accennato al dubbio se proseguire la
collaborazione con "E' sempre Cartabianca" di Bianca Berlinguer.
"Da Bianchina cerco di dare voce a chi non ce l'ha, anche se so
che sono parole al vento, e anche il potere sa che delle mie
parole tra un mese nessuno si ricorderà più. Non so se
proseguirà, perché mi reputo inutile nell'aiutare qualcuno.
Tutte le battaglie che ho proposto da Bianchina hanno avuto zero
risultati. Allora che sto a fare lì, a far crescere gli
ascolti?".
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