Nuove scoperte nell'area del
mercato dell'Aquileia tardoantico sono emerse durante una
campagna di scavi condotta da un'équipe dell'Università di
Verona - Dipartimento di Culture e Civiltà. I lavori sono stati
condotti su concessione ministeriale nell'area del Fondo ex
Pasqualis, in accordo con la Soprintendenza Archeologia, belle
arti e paesaggio per il Fvg e con la Fondazione Aquileia. Le
indagini si sono protratte per tre mesi permettendo di
investigare più di 700 metri quadri di terreno mai scavato in
precedenza.
Di particolare interesse e novità - informa una nota
congiunta - è la complessa stratificazione emersa nel terreno,
che ha raggiunto i più antichi livelli pavimentali finora
evidenziati e in particolare un solido battuto databile al I
secolo d.C. e correlabile a poderosi pilastri.
A queste fasi di frequentazione dell'area precedenti al
mercato tardoantico va attribuito anche l'allineamento di anfore
poste in posizione verticale e segate all'altezza della spalla
che è arrivato a contare 23 esemplari. Per quanto concerne il
grande complesso mercantile, è venuto alla luce un quinto
lastricato, a ovest degli altri. Il suo rinvenimento conferma la
monumentalità e l'ampiezza del grande mercato. La rilettura
degli scavi pregressi sembra inoltre far pensare all'esistenza
di un sesto edificio pertinente a un complesso che, a oggi, non
ha confronti nell'Impero.
Sono stati inoltre messi in luce un ulteriore lungo tratto di
strada acciottolata e un settore del crollo del portico
occidentale di uno degli edifici del mercato, permettendo il
recupero di altre numerose cariossidi di cereali combuste.
Infine, il rinvenimento di alcune strutture di età altomedievale
che attestano la frequentazione dell'area dopo l'abbandono del
mercato: si tratta dei resti di due piccole strutture abitative,
dotate di focolari, con muri realizzati reimpiegando nelle
fondazioni elementi costruttivi del mercato e alzati lignei.
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