(di Elisabetta Stefanelli)
"Più che una mostra è un viaggio"
che parte dalla pittura, attraversa la poesia e la storia
diventa due mostre, un film, due documentari. È "Ungaretti poeta
e soldato" che dal Museo Santa Chiara di Gorizia arriva fino a
Monfalcone dove alla Galleria comunale d'arte contemporanea
approda con "Da Boccioni a Martini" ovvero "Arte nelle Venezie
al tempo di Ungaretti sul Carso", sempre dal 26 ottobre al 4
marzo.
"Quando ho iniziato a pensare a questo progetto - spiega
Marco Goldin - l'idea era di chiedere ad un certo numero di
artisti di dipingere il Carso, il corso dell'Isonzo e il volto
del poeta. La mostra di Gorizia mi fa così tornare alle mie
origini e all'amore per la pittura del mio tempo. Poi ha preso
corpo dentro di me il desiderio di raccontare questi due anni di
Ungaretti: sul Carso con Lucio Fabi la storia di Ungaretti
soldato nel primo documentario. Serviva qualcosa di diverso, un
docufilm che mescola tutto, linguaggio filmico, le animazioni i
montaggi, le musiche di Remo Anzovino e la parte letteraria. Con
l'attore Gilberto Colla e il suo lavoro sulla lettura".
Poi ne è nato un secondo documentario che è uno straordinario
incontro tra lo stesso Goldin e il poeta Paolo Ruffilli che
esplora la sostanza dell'opera di Ungaretti 'Il Porto Sepolto',
l'assolutezza del suo fare poetico. Quindi un itinerario
artistico completo, interdisciplinare come nello spirito di
Goldin, con al centro Ungaretti artista che genera arte,
ispirando altri artisti che hanno dato vita ad opere nel suo
nome. Così a Gorizia "Ungaretti poeta e soldato" al Museo di
Santa Chiara - entrambi gli appuntamenti nell'ambito di Go! 2025
- raccoglie ritratti del poeta e paesaggi dei suoi luoghi nelle
opere di 12 artisti e sabato 26 ottobre sarà inaugurata da un
concerto evento con Anzovino e lo stesso Goldin. Che tra l'altro
da gennaio lavoreranno insieme anche nel progetto di un nuovo
spettacolo teatrale. "Un progetto diverso questo, dopo aver
fatto più di 400 mostre nella mia vita - spiega ancora Goldin -,
in più festeggio con Ungaretti 40 anni di curatela e celebro la
mia grande passione per la parola. Un progetto difficile da
raccontare, solo il film e i due documentari sono un'ora e
quaranta. È dedicato ad Enzo Canero perché lui è stato il primo
a chiamarmi per Gorizia 2025, erano i giorni prima di ferragosto
2022, e andai subito con l'idea della mostra Confini". Confini,
da Tuner a Monet a Hopper, verrà inaugurata l'11 ottobre del
2025 e sarà visitabile fino al 12 aprile 2026 negli spazi di
Villa Manin a Passariano di Codroipo.
"La poesia è sempre un invito al lettore ad essere più umano"
dice Ungaretti in un'intervista con un gruppo di ragazzi
riproposta nel documentario con Ruffilli. E le sue parole contro
la guerra sono sempre durissime: per questo alla fine il grande
progetto artistico di Goldin tra Gorizia e Monfalcone in queste
zone, che oltre un secolo dopo portano ancora i segni della
guerra, sembra avere oggi i colori di quel verde che il poeta
aveva ritrovato cinquant'anni dopo sul Carso e gli era sembrato
un segno felice di rinascita e di pace.
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