"La proposta di realizzare un
contratto collettivo nazionale Esg unisce due necessità
imprescindibili: quella della sostenibilità economica e sociale
e quella della competitività, continuando ad animare il
rinnovamento contrattuale avviato dal 2016 con spirito
riformatore". Lo ha detto, oggi a Udine, Stefano Franchi,
direttore generale di Federmeccanica, facendo il punto sulla
trattativa di rinnovo del contratto nazionale dell'industria
metalmeccanica a un incontro organizzato da Confindustria Udine.
"È una proposta calata nella realtà, quella di un settore che
sta attraversando grandi difficoltà - ha proseguito Franchi - e
nel quale l'incremento di costi degli ultimi anni ha avuto un
pesante impatto negativo sulla profittabilità essendo stato
assorbito totalmente da moltissime imprese senza essere
trasferito sui prezzi dei prodotti. La realtà di un modello
contrattuale che ha dato risposte importanti per sostenere il
reddito delle persone e delle famiglie grazie dall'adeguamento
annuale all'inflazione, all'assistenza sanitaria integrativa
fino ai flexible benefits e alla previdenza complementare".
Infine Franchi ha sottolineato che "sulla retribuzione, si
vuole garantire che laddove si genera adeguata marginalità, in
un percorso di crescita costante, una parte venga
redistribuita".
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