Un "voto alle Camere" - così si
chiama lo strumento scelto dal consigliere regionale Enrico
Bullian del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg - per invitare il
Parlamento "a legiferare quanto prima" sul fine vita, nel
rispetto della sentenza della Corte costituzionale che ha aperto
la strada al suicidio medicalmente assistito. Ma la maggioranza
dell'Aula del Consiglio regionale del Fvg ha detto no,
respingendo la mozione. Sono stati 24 i voti contrari, tutti dai
banchi del centrodestra, e 17 i favorevoli. Ai consiglieri di
opposizione si è aggiunto nell'occasione anche Roberto Novelli
(Forza Italia), in difformità dal suo gruppo "su un tema etico
che comporta dubbi e sofferenze", come ha spiegato nel suo
intervento, chiarendo che non si tratta di dissenso rispetto
alla linea politica del partito e che già in Parlamento, sullo
stesso argomento, si era distinto dalla linea ufficiale.
Per la quarta volta in un anno - ricorda una nota di Acon -
la maggioranza al governo della Regione ha stoppato il tentativo
del centrosinistra di arrivare a un testo condiviso sul fine
vita. Era già successo con la mozione Bullian che entrava nel
merito della sentenza della Corte costituzionale, poi con la
proposta di legge di iniziativa popolare dapprima bocciata in
III Commissione e in seguito bloccata al momento dell'arrivo in
Aula con una pregiudiziale di costituzionalità, sulla base della
considerazione che non si tratta di un argomento di competenza
della Regione.
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