Un maresciallo comandante di una
stazione dei Carabinieri, vedovo, scrive dodici lettere al
figlio orfano di madre, su dodici grandi temi che è opportuno
conosca per strutturare la sua formazione e per imparare a
difendersi dai pericoli. Dunque bullismo, cyberbullismo,
dipendenze da alcol e droga, regole della strada, salvaguardia
dell'ambiente, patrimonio culturale, inclusività, violenza di
genere, gestione dell'AI e altri, ciascuno per ogni mese
dell'anno. E' la storia che si dipana nel 2025 nel nuovo
Calendario Storico dell'Arma che ha per tema "I Carabinieri e i
giovani", cui hanno contribuito Maurizio de Giovanni e Marco
Lodola.
Insomma, un vademecum per lanciarsi nella vita, "gli
antidoti" per evitare insidie ed errori e anche un ponte verso i
giovani, "che sono il nostro presente e il nostro futuro" e nei
confronti dei quali "ognuno deve fare la propria parte per
indirizzarli verso la democrazia e le regole di convivenza
civile basilari", come ha detto il comandante della Compagnia di
Trieste, col. Gianluca Migliozzi.
Stampato in otto lingue straniere e due italiane (sardo e
friulano), il calendario mette in luce la fragilità dei giovani,
l'imbarazzo di un padre nel mostrare il proprio affetto, ma
anche i capisaldi di una vita più autentica fondata su
socialità, giustizia e democrazia.
"Il calendario dell'Arma ha sempre qualcosa di suggestivo:
c'è storia, visione, capacità di mettere al centro
dell'attenzione temi di attualità, ha un significato particolare
e strategico", ha detto il prefetto di Trieste, Pietro
Signoriello. "Quando pensiamo ai giovani pensiamo all'inverno
demografico, sono pochi - ha proseguito - Pensiamo alla capacità
di comunicare con i giovani, agli strumenti della comunicazione
e al rapporto tra Stato apparato, istituzioni e il tema del
disagio giovanile, che sarà uno dei temi centrali dei prossimi
anni".
Il comandante Migliozzi, infine, ha sottolineato le
iniziative dell'Arma, come altre forze di polizia, per "stare
vicino ai ragazzi, andando nelle scuole, senza sostituirci a chi
è preposto all'educazione, scuola e famiglia, e accogliendo
scolaresche nelle caserme".
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