"Abbiamo tutti a cuore la
sicurezza in città, ma siamo contro azioni inutili, demagogiche
e pericolose. Il controllo del territorio non si effettua con
queste misure che servono solo a spostare da un'altra parte
l'eventuale problema, spesso nelle periferie". Lo ha detto
Gianfranco Schiavone, alla guida dell'Ics Consorzio Italiano di
Solidarietà, aprendo la conferenza stampa sulle zone rosse,
istituite in città nei giorni scorsi. L'incontro era promosso
con Adesso Trieste, Anpi, Alleanza Verdi Sinistra, Comitato
diritti civili delle prostitute, Coordinamento Difesa Sanità
Pubblica, Ics, Linea d'Ombra, Open Sinistra Fvg, Pci, Pd, Punto
Franco e Rifondazione Comunista.
Riccardo Laterza (Adesso Trieste), ha sottolineato che "i
problemi vanno risolti non con misure spot e propagandistiche,
che sono anche dannose, come denunciano i commercianti delle
zone rosse. La questione è urgente e continua a non essere
affrontata nella sua sistematicità". Per il dem Francesco Russo
serve "ribadire con forza che vogliamo rispondere alle richieste
dei cittadini di maggiore protezione. Chi governa la città deve
rispondere al fatto che le politiche di questa amministrazione
degli ultimi anni hanno fallito. Servono invece politiche
sociali che creino condizioni di reale protezione per la gente".
Giorgio Sclip, per Punto Franco, ha aggiunto che "per ottenere
risultati nell'ambito della sicurezza va fatta prevenzione.
Questo concetto è fondamentale, e le nostre proposte vanno in
questa direzione".
Da tutti è stata rimarcata - in una nota congiunta - l'esigenza
di affrontare "le problematiche finora rimosse dalla politica
locale e regionale, della rapida crescita della povertà
economica e culturale, anche nelle giovani generazioni e della
mancanza di interventi adeguati di gestione degli arrivi dei
migranti, sia per quanto riguarda la loro immediata accoglienza
che per il loro inserimento sociale".
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