Sui loro maglioni sono appuntate spille gialle, ai polsi indossano bracciali dello stesso inconfondibile colore. Il loro sostegno quotidiano corre dai social ai balconi, dai parchi alle piazze, in un moto ondoso infinito e costante. Stasera chi tra loro può è a Fiumicello (Udine), gli altri si sono organizzati nelle loro città, con eventi da nord a sud.
L'obiettivo è stringersi attorno alla famiglia di Giulio Regeni, che negli ultimi 9 anni - ricorda il collettivo 'Giulio siamo noi' - "ha lottato contro il male del mondo" in una lunga battaglia di verità e giustizia. L'"onda gialla", la comunità viva e pulsante che sostiene e avvolge in un abbraccio corale la famiglia Regeni, questa sera si infrange su piazzale dei Tigli, nel cuore di Fiumicello.
Ad accoglierla ci sono, disposti in semicerchio, 37 lumini, tanti quanti gli anni che il giovane ricercatore, originario del paese della Bassa friulana, avrebbe avuto oggi se quella sera del 25 gennaio 2016 non fosse scomparso dal Cairo. Il suo cadavere, con evidenti segni di tortura, fu ritrovato il 3 febbraio successivo lungo l'autostrada che collega la capitale ad Alessandria d'Egitto. Nel tardo pomeriggio nel centro del paese cominciano a confluire i primi sostenitori. Ci sono volontari addetti all'accoglienza. "L'appuntamento è qui?", chiede una signora.
Un'altra porta con sé un mazzetto di rose gialle. Su alcuni alberi sono appesi fiocchi, su altri striscioni. La madre di Giulio, Paola Deffendi, è arrivata con anticipo per definire gli ultimi dettagli. Un flash mob all'insegna dell'onda gialla e dell'"energia in movimento" - animato da un lungo telo giallo, trait d'union tra il popolo giallo e la famiglia Regeni - introdurrà l'appuntamento in piazza, che culminerà nel minuto di silenzio osservato alle 19.41, l'ora dell'ultimo sms inviato da Giulio prima di scomparire. A seguire, secondo programma, la camminata dei diritti lungo le vie del paese e poi una serata di parole, immagini e musica per Giulio.
Diversi gli ospiti annunciati, tra cui la segretaria del Pd, Elly Schein, Roberto Fico, Elena Cattano, Pif, Lella Costa, Carlo Lucarelli. Il tutto promosso dall'Amministrazione comunale assieme a 'Giulio siamo noi'. La richiesta che si rinnova è sempre la medesima: verità e giustizia. "Non abbiamo mai smesso in 9 anni di chiederle. E continueremo a farlo, ad ogni livello e con tutte le nostre forze", afferma in una nota Nicola Fratoianni (Avs). Davanti alla prima Corte d'Assise lo scorso febbraio, dopo una serie di stop and go, è iniziato il processo a carico dei quattro 007 egiziani ritenuti responsabili del sequestro e della morte di Giulio. In questi mesi sono stati sentiti testimoni e acquisite documentazioni per ricostruire quanto accaduto al giovane, all'epoca dei fatti impegnato a redigere un report nell'ambito di una ricerca, per conto dell'Università di Cambridge, sulla situazione dei venditori ambulanti del Cairo. L'inizio delle udienze, secondo quanto da sempre richiesto dalla famiglia, rappresenta un passo avanti nella battaglia e ora l'onda gialla naviga a vista in attesa di giustizia.
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