"La firma di cessate il fuoco a
Gaza spero porti speranza agli ostaggi e ai palestinesi", "spero
la ricostruzione di Gaza e il riconoscimento di uno stato
palestinese possano diventare simbolo del nuovo ordine
internazionale possibile, fondato su pace e giustizia". E'
l'auspicio del diplomatico e intellettuale francese Dominique de
Villepin, espresso nel discorso tenuto, in italiano, ricevendo
il Premio Nonino.
"Siamo in un mondo in grande disordine ma la grappa Nonino ci
salverà dalla sventura - ha scherzato - la grande famiglia
Nonino ci dona speranza". de Villepin osserva "con profonda
preoccupazione il moltiplicarsi delle crisi: Congo, Sudan,
Ucraina, Medio Oriente, che non sono solo tragedie locali".
Siamo in una fase storica di "fallimento morale, con una crisi
politica e diplomatica" fondata su una "visione dominata dalla
forza e dalla paura. Ma, "forse ancor più grave, c'è un
fallimento culturale", fatto di "disumanizzazione,
radicalizzazione". Dunque, abbiamo di fronte "una sfida immensa,
specie ora che si afferma negli Usa una amministrazione di
"messianismo tecnologico, monetizzazione dell'individuo". Allora
"l'Europa deve rimanere fedele alla sua vocazione, difendere il
suo modello basato su diritto e non sulla forza", e occorre
mettere in atto tre azioni: "Ripensare la storia su scala
mondiale che implica" rivedere "silenzi, omissioni, pregiudizi
che hanno segnato i nostri rapporti. Pluralità e diversità ci
faranno riscrivere una memoria collettiva". Secondo: si immagini
"un universale che comprenda tutti e promuova il rispetto della
singolarità e del dialogo". Infine, "è imperativo superare le
divisioni, per affermare una umanità comune, affrontare temi
come clima, povertà, migrazioni, trasformazione digitale:serve
una coscienza globale collettiva. Solo superando le divisioni
potremo preservare il nostro pianeta e rendere questo mondo
nuovamente abitabile", ha concluso.
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