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Villepin, stato palestinese sia simbolo nuovo ordine mondiale

Villepin, stato palestinese sia simbolo nuovo ordine mondiale

Sia fondato su pace e giustizia. Diplomatico vince Premio Nonino

TRIESTE, 25 gennaio 2025, 14:24

Redazione ANSA

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The 12th World Peace Forum, organized by Tsinghua University © ANSA/EPA

The 12th World Peace Forum, organized by Tsinghua University © ANSA/EPA

"La firma di cessate il fuoco a Gaza spero porti speranza agli ostaggi e ai palestinesi", "spero la ricostruzione di Gaza e il riconoscimento di uno stato palestinese possano diventare simbolo del nuovo ordine internazionale possibile, fondato su pace e giustizia". E' l'auspicio del diplomatico e intellettuale francese Dominique de Villepin, espresso nel discorso tenuto, in italiano, ricevendo il Premio Nonino.
    "Siamo in un mondo in grande disordine ma la grappa Nonino ci salverà dalla sventura - ha scherzato - la grande famiglia Nonino ci dona speranza". de Villepin osserva "con profonda preoccupazione il moltiplicarsi delle crisi: Congo, Sudan, Ucraina, Medio Oriente, che non sono solo tragedie locali".
    Siamo in una fase storica di "fallimento morale, con una crisi politica e diplomatica" fondata su una "visione dominata dalla forza e dalla paura. Ma, "forse ancor più grave, c'è un fallimento culturale", fatto di "disumanizzazione, radicalizzazione". Dunque, abbiamo di fronte "una sfida immensa, specie ora che si afferma negli Usa una amministrazione di "messianismo tecnologico, monetizzazione dell'individuo". Allora "l'Europa deve rimanere fedele alla sua vocazione, difendere il suo modello basato su diritto e non sulla forza", e occorre mettere in atto tre azioni: "Ripensare la storia su scala mondiale che implica" rivedere "silenzi, omissioni, pregiudizi che hanno segnato i nostri rapporti. Pluralità e diversità ci faranno riscrivere una memoria collettiva". Secondo: si immagini "un universale che comprenda tutti e promuova il rispetto della singolarità e del dialogo". Infine, "è imperativo superare le divisioni, per affermare una umanità comune, affrontare temi come clima, povertà, migrazioni, trasformazione digitale:serve una coscienza globale collettiva. Solo superando le divisioni potremo preservare il nostro pianeta e rendere questo mondo nuovamente abitabile", ha concluso.
   

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