La politica dell'Unione europea per
il settore dell'apicoltura è caratterizzata da una "profonda
ipocrisia" perché se "da un lato ne evidenzia le assolute
qualità dal punto di vista ambientale", dall'altro è "stringente
e, a volte, limitante per il sostegno del comparto, come ad
esempio sui contributi pro alveare". Lo ha detto l'assessore
regionale alle Risorse agroalimentari, Stefano Zannier, per il
quale "è quindi importante ampliare il dialogo perché le regole
slegate dalla parte economica che potrebbero aiutare in via
continuativa il comparto apistico fanno riferimento ad altri
referati e non a quello dell'agricoltura".
Zannier è intervenuto al XVI meeting organizzato dal
Consorzio apicoltori della provincia di Udine su 'Un nuovo
futuro per un'apicoltura sotto pressione', svoltosi oggi
nell'auditorium dell'istituto salesiano Bearzi.
Le "limitazioni nascono perché il punto di vista è
prettamente produttivo, l'incremento delle produzioni è legato
ai regolamenti comunitari come quelli agricoli", ha spiegato
Zannier. Dunque, "il dialogo costruttivo resta un elemento
fondamentale per cercare soluzioni in un momento in cui non è
scontato che tutto si possa fare e che si possa fare per tutti".
Per Zannier, "se pur non mancherà la disponibilità e il sostegno
della Regione, dobbiamo tenere presente che il settore apistico
ha le stesse regole di quello dell'agricoltura come attività
economica. Gli spazi di manovra che abbiamo devono comunque
confrontarsi con quelle regole".
Inoltre, "clima, nuovi parassiti e mercato richiedono strategie
inedite".
Insomma, occorre "alimentare il confronto e lavorare
sull'unità per riuscire a dare risposte alle problematiche del
comparto".
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