Una corona d'alloro della Polizia
è stata deposta stamani ai piedi della lapide che ricorda la
prigionia di Giovanni Palatucci all'interno del carcere del
Coroneo a Trieste.
La cerimonia è stata promossa in occasione della Giornata
della memoria dalla Questura di Trieste e dall'associazione
nazionale Giovanni Palatucci Onlus.
Il reggente della Questura di Fiume salvò dal 1939 fino al
suo arresto, nel 1944, circa 5mila ebrei dalla deportazione nei
campi di sterminio nazisti. Palatucci - è stato ricordato
durante la cerimonia - fu ingiustamente ristretto nel carcere di
Trieste dal 3 settembre al 18 ottobre 1944. Successivamente fu
deportato a Dachau dove morì il 10 febbraio 1945. "Il lavoro per
la causa di beatificazione procede e finalmente sta scorrendo.
La causa sarà per martirio", ha annunciato Sergio Schirinzi
dell'associazione nazionale Palatucci.
"E' stato un uomo giusto - ha affermato il questore di
Trieste, Pietro Ostuni, a margine della cerimonia - che ha
servito la povera gente e che ha salvato migliaia di ebrei
destinati alla morte. Si è sacrificato in prima persona.
Rispetto a quello che ha fatto lui dobbiamo sentirci piccoli, è
stato un grande. E' stato un onore averlo tra i nostri".
Al termine dell'incontro una marcia silenziosa, promossa
dall'Associazione nazionale ex deportati, si è diretta verso la
stazione ferroviaria. In apertura del corteo lo striscione del
Comitato 25 aprile "Quando l'ingiustizia diventa legge, la
resistenza diventa dovere", in italiano e sloveno. All'arrivo il
Comune di Trieste ha deposto una corona d'alloro presso la
lapide che ricorda la partenza dei convogli che dal settembre
1943 al febbraio 1945 trasportarono i deportati per ragioni
razziali, politiche e di sfruttamento economico.
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