"Non è accettabile che un
lavoratore possa ritrovarsi imputato davanti alla giustizia
semplicemente per il fatto di aver svolto il proprio lavoro, per
di più nel pieno rispetto delle procedure definite dalle
amministrazioni competenti. Certi di questo, siamo convinti che
vicende come quella che ha coinvolto i colleghi del Comando di
Udine rinviati a giudizio per la gestione dei soccorsi ai tre
ragazzi travolti dalla piena del Natisone del 31 maggio 2025
debbano trovare una risposta anche da parte delle
amministrazioni di riferimento e nella contrattazione
collettiva". Così in una nota il Coordinamento Vigili del Fuoco
Fp Cgil Fvg e Orietta Olivo, segretaria generale Fp Cgil Fvg.
Per il sindacato "la giustizia deve fare il suo corso e
rispettiamo pienamente l'azione della magistratura", ma è
"necessario per la tutela del personale, dal punto di vista
giuridico ed economico, che l'amministrazione assuma su di sé il
patrocinio legale dei lavoratori coinvolti, come avviene in
altri comparti pubblici in cui è l'amministrazione di
appartenenza a resistere in giudizio in nome e per conto dei
propri dipendenti, ferma restando la facoltà di rifarsi sul
lavoratore nei casi in cui sia appurata la colpa grave". Fp Cgil
Fvg ricorda le "centinaia d'interventi a tutela della sicurezza
delle persone e del territorio" e sottolinea che "non si possono
mettere in discussione la professionalità e il comportamento
ineccepibile" degli operatori "che hanno saputo tenere nel corso
di un'operazione complessa e allo stesso tempo pericolosa". Nel
Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco "esistono dei protocolli da
rispettare: i nostri colleghi quei protocolli li hanno applicati
integralmente. A dirlo non siamo noi, è la stessa
amministrazione".
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