"Cari amici di fb, oggi, il giorno
dopo, un anno dopo, desidero ricordare il collega Riccardo,
ripubblicando il post, scritto a caldo, dopo aver ricevuto la
terribile notizia". Inizia così il l'omaggio di Roberto Sergio,
Ad e presidente Rai, a Riccardo Laganà, il consigliere di
amministrazione prematuramente scomparso il 10 agosto di un anno
fa. "Abbiamo poi deciso, nel corso di quest'anno, di ricordarlo,
abbracciando la Sua Famiglia, intitolandogli la Sua sala regia
degli Studi Frizzi e sostenendo un Premio giornalistico a Lui
intitolato, la cui prima edizione si terrà in questo prossimo
autunno, 'perché la Rai prima di tutto è una seconda famiglia",
sottolinea Sergio.
E poi riprende il pensiero di un anno fa: "Oggi risveglio
duro: è una di quelle giornate che ti stordiscono già
dall'inizio. È arrivata la notizia che il Consigliere
d'amministrazione Rai Riccardo Laganà è venuto a mancare a soli
48 anni. Un collega, eletto in Cda dai dipendenti Rai, che amava
profondamente la nostra azienda e si batteva per essa con
coraggio e determinazione. Ma prima ancora un marito e padre di
famiglia affettuoso e molto presente. Avendo perso mio padre
giovane, so cosa significhi una scomparsa così prematura per i
familiari. E ci tengo a ricordarlo, a nome di tutta l'azienda,
in primis per i suoi Cari. Perché la notizia ha lasciato
sgomenti e addolorati tutti coloro che amano la Rai e credono
nel servizio pubblico. Con Riccardo la dialettica in Consiglio
d'Amministrazione è stata a volte vivace, perché le idee
divergevano sul modus operandi necessario, per raggiungere gli
obiettivi ma la tensione ideale di fondo era la stessa e,
nonostante le divergenze di opinioni, c'erano reciproci stima e
rispetto per la passione comune verso la nostra azienda, per la
lealtà e la coerenza sempre dimostrate, per la capacità di
mettere sempre la faccia per le idee e i valori in cui si crede
e per la considerazione del servizio pubblico come valore
assoluto. Adesso che Riccardo non c'è più e che non potremo più
confrontarci, che le sue idee non potranno portare stimoli
importanti all'interno del Cda, mi resta un'unica consolazione:
che, prima di iniziare le vacanze, ci eravamo incontrati proprio
per ribadirci questo rispetto reciproco e per confermarci, se
mai ce ne fosse bisogno, che le scelte diverse non inficiavano,
né avrebbero mai inficiato il rapporto umano e personale. Mi
aveva salutato con il suo sorriso buono, lo stesso presente
nella foto che ho scelto per ricordarlo e quel sorriso mi
resterà sempre nel cuore. E animerà la nostra volontà di
onorarlo, portando avanti e alimentando il suo/nostro amore per
la Rai ed il servizio pubblico e stringendoci intorno alla sua
Famiglia. Perché la Rai è prima di tutto una seconda famiglia:
lo è per gli italiani e lo deve essere, a maggior ragione, per i
dipendenti che più l'hanno amata e rispettata e per i loro
familiari. Ciao, Riccardo - concludeva il post - che la terra ti
sia lieve".
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