La Regione Lazio è ferma: "non c'è
più niente sulle politiche di rigenerazione urbana, sulla sanità
pubblica, visibilmente indebolita, sui diritti di cittadine e
cittadini, niente sul lavoro che abbiamo portato avanti nella
precedente legislatura. Alle elezioni del 2023 abbiamo scontato
sulla nostra pelle una divisione nazionale. Oggi stiamo
dimostrando la nostra unione come classe dirigente territoriale
contro la destra in Regione Lazio". Con queste parole il
consigliere regionale Pd Massimiliano Valeriani ha aperto
l'incontro 'Regione fantasma: il Lazio della destra all'interno
della tre giorni di Diurna, in corso a Roma.
"Non ho mai sentito la voce di tanti assessori che governano
da un anno e mezzo, non hanno mai parlato in Aula", ha detto
Marietta Tidei, capogruppo Id in Consiglio regionale. Per
Claudio Marotta (Avs) la maggioranza "sta facendo zero. Uno dei
grandi risultati che abbiamo ottenuto, come opposizione, è la
battaglia sulla legge di stabilità in cui grazie anche alla
mobilitazione dei sindacati, abbiamo rifinanziato il fondo
taglia-tasse".
"Siamo l'unica Regione che ha tutte le aziende sanitarie
commissariate - ha rilevato Alessio D'Amato (Azione) - un fatto
gravissimo e incomprensibile è anche il non dedicare una delega
specifica alla sanità. Abbiamo lasciato in eredità investimenti
importanti in mano ad una destra che pensa solo a rafforzare i
privati". Netto il capogruppo M5S, Adriano Zuccalà: "questa
destra è capace solo di distruggere quello che è stato fatto
prima". Anche per la Pd Emanuela Droghei, la destra "sta
fermando tutti quei progetti e quei fondi europei che avevamo
messo in campo".
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