"Uso improprio di un'istituzione
pubblica a fini politici e propagandistici": è il senso della
lettera di protesta che decine di curatori, artisti, docenti e
operatori del settore dell'arte contemporanea hanno inviato
all'attenzione del presidente della Repubblica Mattarella in
merito alle ultime vicende accadute alla Galleria nazionale di
arte moderna di Roma. Nella missiva - anticipata ieri online dal
'manifesto' e rilanciata da 'Repubblica' - i firmatari si
schierano a difesa di alcuni dipendenti, segnalati al ministero
della Cultura dopo le loro proteste in seguito alla
presentazione del libro di Italo Bocchino nell'ambito del museo,
e chiedono per il futuro che si mantenga "un profilo degno di
questa istituzione, da sempre espressione di alto livello
culturale".
"Esprimiamo il nostro sostegno ai dipendenti della Gnam
individuati e segnalati al ministero della Cultura dall'attuale
direttrice del Museo (Renata Cristina Mazzantini, ndr), in
risposta alla lettera di protesta da loro redatta contro l'uso
improprio di un'istituzione pubblica a ini politici e
propagandistici. Sottolineiamo la nostra indignazione per l'uso
di un museo pubblico di tale livello per scopi che non
attengono in alcun modo al campo di competenza della Galleria
Nazionale d'Arte Moderna di Roma, da sempre dedicata alla
conservazione, valorizzazione e divulgazione dell'arte". La
situazione, scrivono ancora, "si è ulteriormente aggravata con
l'improvvida segnalazione dei dipendenti che a pieno titolo e
nel rispetto della legge, hanno dimostrato il loro dissenso
criticando nel merito le scelte dell'attuale Direzione della
Gnam. Segnalazione che fa emergere un clima arrogante e
repressivo dell'espressione del libero pensiero".
Tra i firmatari, Bartolomeo Pietromarchi, Ida Panicelli,
Cecilia Casorati, Gian Maria Tosatti, Donatella Spaziani, Adrian
Paci, Cesare Pietroiusti, Maria Grazia Messina, Paola Ugolini,
Barbara Martuscello, Alvin Curran, Cristina Dinello Cobianchi,
Paolo Canevari e Donatella Landi.
Alla Gnam intanto è annunciata per il 23 ottobre la festa per
il quotidiano Il Tempo, di proprietà della famiglia Angelucci.
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