Roma barocca incontra l'arte
contemporanea in uno spazio fin qui nascosto di Villa Borghese,
la seicentesca Loggia dei Vini, che riapre al pubblico da domani
a conclusione di una prima fase di restauro che ha reso il
padiglione dei Borghese di nuovo visitabile.
La Loggia con la sua architettura a pianta ovale impreziosita
da decorazioni e affreschi, edificata tra il 1609 e il 1618 per
volontà del cardinale e grande collezionista d'arte Scipione
Borghese poco distante dalla sua dimora, veniva utilizzata per
riunioni e feste conviviali: la sua riapertura è oggi
valorizzata dal progetto d'arte contemporanea Lavinia, il cui
nome è un omaggio all'artista Lavinia Fontana presente nella
collezione Borghese dai primi del Seicento, e il cui intento è
quello di dialogare con lo spazio della Loggia e con tutte le
fasi del suo rifacimento. A scendere in campo evocando i
mecenati del passato è una società attiva nelle costruzioni,
Ghella, che in occasione del suo 130° anniversario ha voluto
restituire alla città in cui nasce un monumento 'dimenticato':
"Non dobbiamo farci pubblicità né raccontarci perché lavoriamo
in un settore dove si lavora vincendo i bandi - spiega il
direttore dei Rapporti istituzionali, Comunicazione e
Sostenibilità di Ghella Matteo d'Aloja - ma abbiamo voluto fare
del vero mecenatismo e quindi non costruire un museo privato
dove mettere in mostra opere acquistate bensì sostenere il
restauro di un bene pubblico. Per innescare l'interesse dei più
giovani abbiamo portato nuovi artisti". Il progetto, realizzato
da Ghella e promosso da Roma Capitale, Assessorato della
Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con la
collaborazione di Zètema Progetto Cultura, vede scendere in
campo artisti del calibro di Enzo Cucchi, che ha reinventato la
nicchia del ninfeo con un'opera pensata ad hoc per quello che
definisce "uno spazio assolutamente sorprendente", e, ancora,
Ross Birrell & David Harding, Monika Sosnowska, Gianni Politi,
Piero Golia, Virginia Overton. E' di quest'ultima
l'installazione maggiormente visibile, che circonda la pianta
ovale della Loggia e che si può 'suonare' come la stessa artista
statunitense invita a fare "senza timidezza". In alto a decorare
la volta interna, campeggia finalmente riportato ai suoi colori
originali l'affresco centrale realizzato dal pittore Archita
Ricci e raffigurante Il Convito degli dei.
"Inauguriamo oggi un altro prestigioso spazio a Villa Borghese,
un importante tassello della riqualificazione del nostro
patrimonio artistico, in cui l'arte contemporanea si affianca al
restauro di uno spazio pubblico" sottolinea l'assessore uscente
alla Cultura di Roma Capitale Miguel Gotor. La Loggia dei Vini
fa parte di un complesso architettonico che comprende anche la
sottostante Grotta, destinata alla conservazione dei vini e
all'epoca collegata al Casino Nobile di Villa Borghese
attraverso un passaggio sotterraneo. Nella Loggia, luogo della
convivialità per eccellenza, venivano serviti vini e prelibati
sorbetti; per questo, ogni inaugurazione di Lavinia sarà
associata a un gusto di gelato ideato per l'occasione. Il primo
è "arancia e erba cedrina".
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