C'è un caso Mats Hummels a Trigoria,
ma non per Ivan Juric. Perché si può esser stati finalisti
dell'ultima Champions, aver vinto un mondiale da protagonista
con la Germania e cinque campionati con Borussia Dortmund e
Bayern Monaco, eppure fare panchina nella Roma. All'inizio nulla
di strano, considerata l'estate senza preparazione e l'arrivo
nella Capitale a mercato praticamente chiuso, ma quasi due mesi
dopo il centrale tedesco non ha ancora fatto il suo esordio. E
non lo farà, almeno dal primo minuto, nemmeno domani a Firenze.
"Una scelta tecnica", ha spiegato Juric alla vigilia della
sfida di campionato, dopo averne già parlato nel post partita di
giovedì in Europa League. "Non guardo età e curriculum - ha
aggiunto -, vedo solo chi sta meglio e scelgo in base a quello".
E oggi, per Juric, Ndicka è il favorito. "Evan in quel ruolo
diventerà un top player assoluto", ha proseguito il tecnico che
dopo la vittoria contro la Dinamo Kiev aveva ringraziato anche
Hummels per la professionalità dimostrata fin qui.
Finora l'ex del Borussia non ha mai commentato, se non con
l'ironia che da sempre contraddistingue l'utilizzo dei suoi
social. Di certo non si aspettava questo inizio di stagione, a
cominciare dall'avvicendamento in panchina tra De Rossi e Juric
che sempre su Instagram commentò con un "crazy start", "pazzo
inizio". Intanto, come detto, anche a Firenze non toccherà a
lui, anche perché la Roma ha recuperato Mancini (rientra anche
Soulé) e quindi la linea dei tre sarà poi completata da Ndicka e
Angelino. L'obiettivo è confermare il risultato di giovedì
portando a casa tre punti contro una squadra che è una diretta
concorrente per la corsa alla Champions League.
"Il quarto posto resta il nostro obiettivo - ha detto Juric -.
Domani sarà fondamentale vincere, ma dovremo essere più cattivi
sotto porta e senza cali di concentrazione". Due problemi,
quest'ultimi, che hanno limitato l'inizio d'avventura del
tecnico ex granata sulla panchina giallorossa, in particolare la
fase realizzativa, con Dybala e compagni che restano la squadra
che tira di più in Serie A, raccogliendo però sempre molto poco.
"Ma la strada intrapresa è quella giusta". Ne è convinto Juric,
che al Franchi tornerà a schierare l'undici titolare dopo il
turnover di coppa. Dunque dentro Cristante e Koné in mezzo al
campo con Celik e Zalewski a fare i quinti, mentre dietro Dovbyk
ci saranno Dybala e Pellegrini. "Paulo e Lorenzo stanno bene -
ha concluso l'allenatore romanista -. Speriamo solo di
migliorare sotto porta perché la qualità c'è". Adesso va
dimostrata sul campo e per giunta in trasferta, dove la Roma non
ha ancora vinto da inizio stagione.
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