Nuovo debutto all'Accademia Nazionale
di Santa Cecilia, a Roma, per una direttrice venuta dal Nord che
sta riscuotendo successi sui podi delle maggiori orchestre del
mondo: giovedì 12 dicembre alle 19.30 (con repliche venerdì 13
dicembre alle 20.30 e sabato 14 dicembre alle 18, Auditorium
Parco della Musica, Sala Santa Cecilia), Dalia Stasevska, nata
in Ucraina nel 1984 ma trasferitasi giovanissima in Finlandia
dove ha compiuto gli studi musicali, dirigerà per la prima volta
l'Orchestra e il Coro di Santa Cecilia. Attualmente è direttrice
principale della Lahti Symphony Orchestra, direttrice artistica
dell'International Sibelius Festival e principale direttrice
ospite della Bbc Symphony Orchestra.
Nella passata stagione ha diretto rinomate orchestre quali la
Cleveland Orchestra, Pittsburgh Symphony Orchestra, Danish
National Symphony Orchestra, Deutsches Symphonie-Orchester
Berlin, Cincinnati Symphony Orchestra e Seattle Symphony
Orchestra. L'artista finlandese verrà affiancata da un tris di
cantanti italiani: Giuliana Gianfaldoni, Mattia Olivieri (che ha
preso parte alla fortunata incisione di Turandot diretta da
Antonio Pappano) e Marco Santarelli.
La prima parte del concerto sarà interamente dedicata a Jean
Sibelius, lo Schubert del Nord. Aprirà l'impaginato, dalle
quattro Leggende di Lemminkäinen che si ispirano all'epopea del
poema epico di metà Ottocento Kalevala, Il cigno di Tuonela, il
"vero fratello nordico del Fauno di Debussy", un ritratto della
terra della morte nella mitologia finnica, descritta in una nota
della partitura come "circondata da un ampio fiume con nere
acque e una rapida corrente sulla quale il Cigno di Tuonela
scivola maestosamente cantando". Seguirà il Ritorno di
Lemminkäinen, che descrive il ritorno dell'eroe in patria. I due
pannelli vengono considerati i primi capolavori del compositore
finlandese, e rappresentano una vera e propria simbiosi tra
cultura nordica e ricerca di nuovi stilemi espressivi. Chiude la
prima parte il brano Finlandia del 1899, nella versione di rara
esecuzione per coro e orchestra.
Nella seconda parte l'Orchestra, il Coro istruito da Andrea
Secchi e il Coro di Voci bianche eseguiranno una delle
composizioni più fortunate del Ventesimo secolo, i celeberrimi
Carmina Burana (1936) di Carl Orff, una cantata scenica di
ispirazione medievale con testi in latino e tedesco antico che
esaltano la gioventù e i piaceri dell'amore e della natura:
musiche molto amate dal grande pubblico anche grazie
all'utilizzo frequente nella pubblicità e nel cinema.
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