L'inchiesta per corruzione che ha
coinvolto l'ex governatore della Liguria Giovanni Toti è il
frutto di "un lungo e rigoroso iter investigativo". Lo ha detto
il procuratore generale Mario Pinelli nel corso
dell'inaugurazione dell'anno giudiziario a Genova. Una indagine
tra quelle "di maggior impatto in materia di reati contro la
pubblica amministrazione". "Le valutazioni della procura di
Genova, all'esito di specifici riscontri, risultano essere stati
pienamente condivise dagli organi giurisdizionali in fase
cautelare e, successivamente, assolutamente non smentite neanche
dall'ulteriore sviluppo processuale, conclusosi, per molte delle
imputazioni, mediante applicazione della pena su richiesta delle
parti".
Sempre in materia di reati contro la pubblica amministrazione
in Liguria si registra una diminuzione dei casi di peculato (da
102 a 69) mentre aumentano i casi di omissione di atti
d'ufficio. Restano le perplessità sull'abrogazione dell'abuso
d'ufficio "quanto al ridisegnato traffico di influenze illecite,
si stima condivisibile il giudizio di autorevole dottrina che, a
seguito dell'intervento legislativo, ha parlato di norma
"sterilizzata" e resa ormai di assai difficile applicabilità sul
piano pratico".
Per il procuratore generale "volendo ampliare lo sguardo su
tale problematica, continua purtroppo a registrarsi sul piano
generale la perdurante inerzia del legislatore in un Paese, come
l'Italia, costantemente caratterizzato da incessanti accordi
sottobanco rispetto alla più ampia e cogente necessità di
regolamentare in modo chiaro, puntuale e trasparente l'azione
delle tante lobby e di coloro che, in modo occulto,
incontrollato, e per fini non sempre adamantini, convogliano
specifici interessi verso pubblici poteri".
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