"Io ho fatto quello che mi sono
sentito in coscienza di dover fare, sono arrivato alle 8:30, ho
fatto i miei sopralluoghi e, a un certo punto, ho visto che
c'erano i volontari di Protezione Civile che voglio ancora
ringraziare, c'erano delle ramazze appoggiate al muro, ho detto
"Ragazzi, avete bisogno?" il responsabile mi ha detto di si e
mi sono messo a lavorare. Ho fatto quello che qualunque buon
cittadino avrebbe fatto". Il sindaco facente funzione Pietro
Piciocchi ricostruisce così, a margine della presentazione del
mercato di Piazza Sarzano, la scelta di spalare il fango a
Certosa. "Non ci vedo nessun eroismo, nessuna mania di
protagonismo - ha spiegato - peraltro non sono nuovo a queste
cose, perché dai tempi dell'alluvione ho sempre fatto il mio il
mio dovere di di buon cittadino, non capisco tutto questo
clamore. Non sono la persona che fa le passerelle, soprattutto
in questi luoghi, credetemi che non è piacevole andare sui
luoghi del disastro di Piazza Paolo da Novi, piuttosto che sul
Molo Giano. Ma questo è il mio dovere, in questo momenti è
comprensibile che le persone siano anche stressate emotivamente,
quindi può capitare di dovere accettare degli improperi e va
bene, è il mio lavoro, non c'è nessun problema. Io ho fatto io
questo mestiere sto cercando di farlo con spirito di servizio,
mettendoci sempre la faccia".
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