E' stato assegnato oggi a Pavia ad
Eva Crosetta il premio giornalistico "Mons. Carlo Bordoni",
giunto alla 17esima edizione. La consegna del riconoscimento si
è svolta nel corso della Festa dei Giornalisti in Curia in
occasione della ricorrenza di San Francesco di Sales.
"Giornalista, scrittrice e conduttrice televisiva. Nella sua
professione riesce sempre e diffondere buone notizie - si legge
nelle motivazione del riconoscimento - che contribuiscono a
creare speranza, per un mondo meno diviso e più attento alle
relazioni umane". A consegnarle il premio è stato il vescovo
Corrado Sanguineti, che ha auspicato "l'importanza di di ridare
spazio alle buone notizie. In ogni epoca ci sono sempre germogli
di vita e di speranza, che è giusto far risaltare. E' vero che
fa più rumore un albero che cade, ma si deve comunicare anche
l'importanza del resto della foresta che cresce".
Eva Crosetta, originaria di Castelfranco Veneto (Treviso),
conduttrice dal 2019 dello storico programma Rai "Sulla via di
Damasco", ha mosso i suoi primi passi professionali in
un'emittente televisiva regionale (Antenna Tre Nord-Est). E' poi
approdata in Rai, dapprima collaborando a diversi programmi come
inviata ("Sabato & Domenica", "Unomattina", "Unomattina
weekend"), arrivando poi a condurre "Linea Verde" su Rai 1 e, in
coppia con Michele Mirabella, "Apprescindere" su Rai 3.
"Oggi la comunicazione tende a togliere ogni speranza - ha
affermato la giornalista della Rai -, ma comunicare il bene
resta un compito fondamentale: il bene è contagioso. Oggi c'è un
grandissimo bisogno di spiritualità: i buoni dati d'ascolto del
nostro programma lo confermano, oltre a confortare la nostra
squadra per il lavoro che viene svolto ogni settimana". Eva
Crosetta ha parlato anche del suo libro "Che colpa ne ho se sono
nato in Congo all'ombra di un mango?" (Bur Rizzoli), che
racconta un suo viaggio in Africa e affronta un argomento in
sintonia con il tema della speranza che è al centro del Giubileo
del 2025. Il "Premio Giornalistico Mons. Carlo Bordoni" è stato
istituito dalla diocesi di Pavia in memoria di uno storico
direttore del settimanale "il Ticino".
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