La maggioranza di centrosinistra in
Consiglio comunale a Milano è ancora divisa sul tema di San
Siro. Lo dimostra il fatto che è stata discussa in commissione
una delibera di iniziativa consiliare, che approderà in
Consiglio comunale, che vede le firme di sei consiglieri di
maggioranza e che propone la formulazione di un bando per la
ristrutturazione dello stadio Meazza. Questo nonostante la via
sia quella ormai impostata della vendita della struttura e delle
aree, perché Inter e Milan possano realizzare un nuovo impianto.
Il sindaco lo ha ribadito anche al rientro dalle vacanze
natalizie che a febbraio è atteso il nuovo piano economico delle
squadre e che, se tutto andrà bene, ci sarà la vendita delle
aree e dello stadio prima delle vacanze estive. La delibara è
stata firmata da Enrico Fedrighini del gruppo misto, dal
consigliere dei Verdi Carlo Monguzzi, da quelli del Pd, Rosario
Panataleo, Angelica Vasile, Alessandro Giungi e da Marco
Fumagalli, del gruppo Beppe Sala sindaco.
"Penso che siamo ancora in tempo - ha detto Fedrighini - e
che al più presto questo atto venga trasmesso in consiglio
comunale, per avere un confronto che si sgancia dai club. È
giusto che sia il consiglio a dare un indirizzo per quello che
ritiene più utile per la città e per i cittadini".
Non tutti però sono d'accordo e c'è chi, come Bruno Ceccarelli
del Pd, avvisa dei rischi che può avere una mossa simile. "Credo
che una battaglia che un gruppo fa la possa fare con tutti gli
strumenti politici, è legittimo e ognuno farà le sue valutazioni
- ha spiegato -. Ma questa delibera è in contrasto con quanto
votato dalla maggioranza. Alcune ipotesi sono viste come
superate, altre sono per certi versi illusorie".
Anche Marco Mazzei, della lista Beppe Sala sindaco, non voterà
la delibera. "Il fattore tempo è diventato importante - ha detto
-, noi dobbiamo prenderci la responsabilità di decidere per
avviare questa trasformazione dell'area finalmente". All'idea di
un bando è invece favorevole Enrico Marcora di Fratelli
d'Italia, "ben vengano iniziative come questa e riportiamo il
luogo di discussione in consiglio comunale", ha concluso.
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