Da gennaio a settembre in
Lombardia, nelle zone a rischio diffusione della peste suina,
sono stati abbattuti 13.205 cinghiali. L'assessore
all'Agricoltura Alessandro Beduschi lo ha spiegato oggi in
Consiglio regionale in una seduta della commissione Agricoltura.
La sua audizione era stata richiesta dal consigliere di
Azione Massimo Vizzardi.
La maggior parte dei capi sono stati abbattuti nel Comasco
(3.324), seguito dalle province di Brescia (2.691) e Varese
(2.429). Ne Pavese sono stati 1.763 decisamente inferiori in
provincia di Lecco (974), Bergamo (919), Sondrio (598), Milano
(301), Cremona (172), Mantova (20), Lodi (13) e Monza Brianza
(1).
"Questi numeri dimostrano che il sistema sta funzionando,
anche per la decisiva collaborazione del mondo venatorio - ha
commentato il Presidente della Commissione Agricoltura Floriano
Massardi (Lega) -. I cacciatori ci stanno dando una mano enorme
nella lotta alla PSA e nell'azione di eradicazione del virus a
costo zero per la comunità".
Il mese prossimo in commissione sarà sentito nuovo
Commissario straordinario alla peste suina africana (PSA)
Giovanni Filippini.
Sul sostegno alle aziende Alessandro Beduschi ha precisato
che sono stati attivati bandi per 7 milioni di euro per
interventi di biosicurezza aziendale; è stata approvata una
delibera il 5 agosto che ha incrementato di 3 milioni 800 mila
euro il fondo regionale per le agevolazioni finanziarie
istituito presso Finlombarda destinato al credito di
funzionamento alle sole imprese suinicole; è stato ottenuto dal
Governo il secondo decreto per gli aiuti indiretti su cui sono
stati erogati circa 5 milioni di euro, mentre con il DL 64/24 è
stato incrementato il fondo statale di 20 milioni di euro per
finanziare interventi di biosicurezza.
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