Il 61° Macerata Opera Festival
2025 si svolgerà allo Sferisterio dal 18 luglio al 10 agosto e
si aprirà con un titolo per la prima volta in scena allo
Sferisterio, La vedova allegra di Franz Lehár (venerdì 18 e
domenica 27 luglio, sabato 2 e sabato 9 agosto) - pagina
simbolica del passaggio storico e artistico tra Ottocento e
Novecento, naturalmente in una nuova produzione - insieme a due
capolavori di Giuseppe Verdi come Rigoletto (sabato 19 e venerdì
25 luglio, domenica 3 e venerdì 8
agosto) e Macbeth (sabato 26 luglio, venerdì 1, giovedì 7 e
domenica 10 agosto), che saranno presentati nei celebri
allestimenti dell'Associazione Arena Sferisterio, firmati
rispettivamente dai registi Federico Grazzini ed Emma Dante.
Il calendario artistico segue l'apprezzata formula dei
weekend completi per assistere ai diversi titoli e si
arricchisce di un appuntamento con la danza (mercoledì 30
luglio) e di due concerti (giovedì 31 luglio e mercoledì 6
agosto) per rendere la permanenza a Macerata più lunga anche per
i gruppi di appassionati che arrivano da fuori regione.
Già da subito è possibile, esclusivamente online sul sito
sferisterio.it, iscriversi a una lista per ricevere
i dettagli sull'acquisto dei biglietti dei diversi spettacoli,
che saranno comunicati in autunno, a ridosso delle principali
fiere del turismo internazionale, dove il Macerata Opera
Festival sarà presente.
La vedova allegra (Die lustige Witwe) è il capolavoro del
compositore Franz Lehár, operetta che risale al 1905, anno in
cui Vienna era crocevia di generi musicali e di ogni altra forma
d'arte e cultura all'insegna del modernismo e della più
sottile raffinatezza, in questo caso messa al servizio di un
genere teatrale in cui l'alternanza di musica e parlato intonano
argomenti in elegante equilibrio tra la commedia e il
sentimentalismo. Eseguito tradizionalmente anche in italiano,
questo titolo è al contempo banco di prova per la bravura canora
e attoriale degli interpreti ma anche occasione di soave
divertimento per il pubblico di ogni età.
Frutto della passione di Verdi per Shakespeare, Macbeth è la
decima opera del compositore di Busseto, completata nel
1847. Sembrerebbe impossibile contribuire ulteriormente allo
scavo psicologico e alla complessità caratteriale già
delineate dal Bardo, eppure Verdi riesce nell'impresa e lo fa
pur restando vicino alla forma del melodramma romantico,
"dipingendo" uno scenario fosco abitato da personaggi d'inaudita
complessità, capaci di tenere il pubblico dell'opera col
fiato sospeso dalla prima all'ultima nota.
Rigoletto è sinonimo di opera italiana e, insieme al nome di
Verdi, costituisce un binomio che supera la popolarità per
costituire un'icona potente della cultura nazionale. Dal 1851,
anno del suo debutto (cui avrebbero fatto seguito altri due
titoli celeberrimi come Il Trovatore e La Traviata), è presenza
fissa nel repertorio, eppure continua ancora a stupire per la
mano felice con cui le melodie sono state disegnate così come
per una certa apparente semplicità che tuttavia è sorretta
da un trattamento dell'orchestra, del coro e dei solisti fra i
più minuziosamente calibrati della storia musicale.
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