È arrivato nella città natale di
Giovanni Battista Pergolesi, Jesi (Ancona), l'unico manoscritto
esistente al mondo (benché incompleto) della partitura che
riproduce fedelmente la versione originale dell'opera "Lo frate
nnammorato" (1732). La fonte, sconosciuta fino al recente
acquisto ad un'asta di Parigi da parte del Centro Studi
Pergolesi dell'Università di Milano, contiene tre brani di cui
non si conosceva prima l'esistenza: una Sinfonia, l'aria di
Nena "Pasce il mio cor la speme", e l'aria di Ascanio "Doie
vipere arraggiate".
Il manoscritto è stato mostrato durante il 24/o Festival
Pergolesi Spontini, in occasione della presentazione del nuovo
volume dell'Edizione Nazionale delle opere di Giovanni Battista
Pergolesi, dedicato, appunto, ad una nuova revisione critica de
"Lo frate nnammorato". L'edizione critica curata da Eleonora Di
Cintio, e pubblicata da Casa Ricordi in collaborazione con
Fondazione Pergolesi Spontini e Centro Studi Pergolesi, offre
l'opportunità di ascoltare per la prima volta in tempi moderni
musica che si credeva perduta.
Lo ha ricordato, sempre in occasione del convegno, Ottavio
Dantone che in serata al Teatro Pergolesi, ha diretto
l'Accademia Bizantina, proponendo sei inediti pergolesiani da
"Lo Frate" confluiti nella nuova edizione: oltre ai tre del
1732, un secondo fortunato ritrovamento ha recuperato brani
composti dallo jesino per la ripresa dell'opera nel 1734: le
arie di Nena "Son pur chiari i sensi miei" e "A un'alma
innamorata", e l'aria di Don Pietro "Il fior di questo core".
Per Claudio Toscani, direttore del Centro Studi Pergolesi
dell'Università di Milano, si tratta di «un passo importante per
lo studio, la conoscenza e l'apprezzamento del compositore
jesino».
"Pergolesi - ha raccontato - compose Lo frate nnammorato per
il Teatro dei Fiorentini di Napoli, dove andò in scena nel 1732.
Due anni più tardi (1734) la commedia per musica fu ripresa
nello stesso teatro, ma per l'occasione l'autore rimaneggiò
molti pezzi e ne sostituì altri. Le fonti sino ad oggi
conosciute (utilizzate per esempio da Riccardo Muti e da Roberto
De Simone per il celebre allestimento alla Scala nel 1989) sono
lacunose e mescolano indebitamente pezzi della prima e della
seconda versione dell'opera. La nuova edizione critica si è
giovata di due importanti e fortunati ritrovamenti: oltre a
quello sul mercato antiquario francese, ci sono arie inedite
della seconda versione che sono state scoperte alla
Diözesanbibliothek di Münster tra le fonti scampate
all'alluvione del 1946. Ciò ha permesso di ricostruire, e di
offrire in edizione critica, le due versioni del Frate
nnammorato pressoché nella loro integrità".
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