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Urbino superstar, 60mila presenze alla Mostra di Barocci

Urbino superstar, 60mila presenze alla Mostra di Barocci

Il 22 performance del Teatro di Verzura nel giardino pensile

URBINO, 21 settembre 2024, 10:54

Federica Acqua

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

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C'è tempo solo fino al 6 ottobre, per visitare la grande mostra di Federico Barocci (1535-1612) 'L'emozione della pittura moderna' alla Galleria Nazionale delle Marche a Palazzo Ducale di Urbino, che dalla sua inaugurazione il 18 giugno scorso fino alla prima settimana di settembre ha registrato 60mila presenze.
    Un evento unico, data l'importanza dei prestiti provenienti da alcuni dei più importanti musei del mondo: dal Met al Louvre, dal Prado agli Uffizi, che raccoglie 76 opere dell'artista urbinate considerato l'erede di Raffaello e l'anello di congiunzione tra il Rinascimento e il Barocco.
    Curata da Luigi Gallo, direttore della Galleria Nazionale delle Marche, e Anna Maria Ambrosini Massari. docente di Storia dell'Arte Moderna all'Università di Urbino, assieme a Giovanni Russo e Luca Baroni, l'esposizione ripropone il meglio dell'opera di Barocci esattamente 50 anni dopo la grande mostra monografica allestita al Museo Civico di Bologna dal noto storico dell'arte Andrea Emiliani e corona dopo oltre un secolo il sogno del primo direttore della Galleria, Lionello Venturi, che nel 1913 la mise tra i suoi obbiettivi. Il percorso parte dal piano terra di Palazzo Ducale con opere provenienti da altri musei e prosegue al primo e secondo piano con quelle della collezione permanente della Galleria appartenenti a Barocci che tranne che per un breve periodo a Roma (dove peraltro sostenne di aver subito un avvelenamento), risiedette sempre a Urbino, e si conclude con una visita alle chiese della città che conservano i suoi dipinti.
    Ad effettuarlo ci sarà anche un nutrito gruppo dell' importante Società degli Amici del Louvre, in arrivo da Pesaro, a rimarcare la rilevanza dell'iniziativa. Chiude invece il 30 settembre prossimo, sempre a Palazzo Ducale (Sale del Castellare), la mostra Paolo Volponi e le Arti, che raccoglie opere dal '500 al '900 provenienti dalla collezione privata dello scrittore e politico urbinate, presentate insieme ai suoi scritti per concessione della figlia Caterina.
    Infine il 22 settembre il giardino pensile del Palazzo ospiterà due performance, rispettivamente alle 11 e alle 16, della poliedrica artista francese Lise Duclaux intitolata 'Teatro di Verzura', che si esibirà al suono di polifonie vocali italiane del XVII secolo incentrate sul tema della natura. L'iniziativa è collegata alla mostra, aperta fino al 29 settembre, di disegni, acquerelli e piccole piante di questa specifica parte d'Italia che Duclaux ha allestito nella casa natale di Raffaello, preludio allo spettacolo per dimostrare l'importanza della biodiversità anche se infinitamente piccola.
   
   

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